È veramente un pasticcio brutto quello di ieri sera allo Stadio di Torino. La Juventus ha applicato alla lettera le regole della Lega Calcio, che obbliga a giocare se non si hanno almeno 10 contagiati. Il Napoli invece ha applicato l’ordine (forse anche un po’ “cercato” della propria Asl, ma sicuramente rispondente al principio di precauzione sanitaria.
Ma chi ha ragione? Apparentemente tutti e due! Questo è il punto. E perciò temo che il pasticcio non sia affatto terminato ieri sera.
Da una parte hanno ragione la Lega calcio e la Juventus. Non si può consentire a una squadra di rifiutarsi di giocare perché teme di poter avere più contagi. Ma dall’altra ha ragione il Napoli, che cerca di essere prudente e attento, evitando viaggi e propagazione di contagi.
Penso che fioccheranno ricorsi sia alla giustizia sportiva sia a quella ordinaria, perché l’intreccio è ingarbugliato assai. Ancor più in queste giornate in cui regna il senso di incertezza nelle nostre vite, con i contagi in salita e tanti timori.
Da una parte, show must go on, anche per dare un segnale di ottimismo e distrazione. Ma dall’altra, la tutela della salute collettiva è un valore essenziale. Specie nel pieno di una pandemia ancora fuori controllo.
Dobbiamo sperare che nelle prossime settimane, grazie anche alla pausa per le Nazionali, si trovi una soluzione di buon senso che contemperi le diverse esigenze. Per il calcio e per la salute.
Altrimenti anche questo tentativo di giocare il campionato di calcio 2020-21 finirà per essere annoverato nell’agglomerato di linguaggi, comportamenti, orrori e stupidità della società italiana che Gadda descrisse magistralmente.