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Davinci-1. Ecco il supercomputer di Leonardo a Genova

È già tra i primi cento calcolatori al mondo il “davinci-1”, il super-computer installato a Genova da Leonardo. Può compiere cinque milioni di miliardi di operazioni al secondo, e punta ad accelerare l’innovazione su tecnologie disruptive, dall’intelligenza artificiale, all’analisi dei Big data

Non poteva che chiamarsi “da Vinci” (tecnicamente “davinci-1”) il super computer di Leonardo, al battesimo oggi a Genova. È già tra i cento super-calcolatori di tutto il mondo, tra i primi tre nel campo dell’aerospazio e difesa. Realizzato tramite la partnership tecnologica con Atos, si inserisce nel piano strategico “Be Tomorrow 2030” di Leonardo, in cui l’innovazione è posta tra i tre pilastri per il futuro dell’azienda.

LA TECNOLOGIA

Installato presso la simbolica Torre Fiumara del capoluogo ligure, il “davinci-1” potrà contare su acceleratori di ultima generazione (NVidia A100) e su una batteria da oltre cento unità di supercalcolo, pari a una potenza superiore a 5PFlops. Tradotto, significa che potrà realizzare 5 milioni di miliardi di operazioni in virgola mobile al secondo. Il sistema di archiviazione è realizzato da DDN, spiega l’azienda, “dotato delle più recenti tecnologie hardware e software, per una capacità di memorizzazione dell’ordine dei 20Pbyte”, pari a 20 milioni di Gigabyte.

GLI OBIETTIVI

Il “davinci-1” permetterà a Leonardo di accelerare sulle cosiddette “tecnologie disruptive”. Si va dall’intelligenza artificiale all’automazione, dalla Big data analytics all’High performance computing. Si attendono accelerazione anche per l’elettrificazione delle piattaforme aeronautiche, per l’innovazione nel campo dei materiali e sul Quantum. Oltre il perimetro azienda, l’obiettivo dichiarato da Leonardo è “un acceleratore di conoscenza in grado di potenziare il processo di digitalizzazione industriale con ricadute dirette per lo sviluppo competitivo, non solo dell’azienda ma del Paese”.

IL PROGRAMMA

È proprio per questo che Leonardo ha creato il “Corporate Research Program”, realizzato attraverso i Leonardo Labs, tra cui quello di Genova, immaginati come polo di attrazione per giovani ricercatori di provenienza internazionale. Dopo la valutazione di circa mille giovani, spiega la nota dell’azienda, ne verranno selezionati 68 che saranno inseriti nel network dei laboratori. Si punta ad “alimentare un flusso continuo di talenti e assicurare flessibilità, sia di capacità sia di competenze professionali, in base a un modello adottato su scala internazionale”.

TRASFORMAZIONE DIGITALE

Per il supercomputer di Genova Leonardo annunciava lo scorso luglio la scelta di Atos come partner tecnologico. “L’emergenza ha accelerato il bisogno di trasformazione digitale”, spiegava allora a Formiche.net Giuseppe Di Franco, ceo di Atos Italia. “Questo progetto contribuirà in maniera significativa al posizionamento dell’Italia fra le prime cinque nazioni al mondo per capacità di calcolo nei settori della ricerca pubblica e industriale”, notava invece Alessandro Profumo. I Leonardo Labs (trasversali a settori e divisioni) rappresentano il fulcro di “Master the new”, il progetto per spingere sull’alta innovazione, a sua volta inserito in “Be Tomorrow 2030” . È uno dei tre pilastri del Piano, insieme al consolidamento del core business e alla modernizzazione dell’organizzazione interna.

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