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Biden richiama McChrystal e pensa alla Cina

Chi è il generale, già capo delle forze americane in Afghanistan, che aveva insultato Biden e che ora il presidente eletto vuole al suo fianco per i consigli su difesa e sicurezza nazionale in merito a Cina, Taiwan (e Afghanistan)

Il presidente eletto Joe Biden ha ufficialmente richiamato il generale Stanley McChrystal come consigliere per le politiche sulla difesa e sicurezza nazionale. McChrystal è stato a capo delle forze americane in Afghanistan e sarà utile alla Casa Bianca per dare opinioni il ritiro dal paese che Donald Trump lascerà come eredità agli Usa — e da gestire ci saranno i contraccolpi nella crisi di sicurezza con i Talebani (sempre più forti, sempre più all’attacco nonostante i diciannove anni di guerra) e le penetrazioni dei rivali in un’area che è geograficamente strategica per i flussi euroasiatici.

I rivali sono in effetti il principale motivo per cui McChrystal è nel circolo di Biden. Il generale è un convinto sostenitore della necessità di cambiare il livello di ingaggio con la Cina (che è interessata a molto più che all’Afghanistan, sebbene il Paese sia inserito nelle vie della seta). McChrystal ha detto pubblicamente che “la Cina sta rapidamente aumentando la sua forza militare” e per questo è necessario che gli Stati Uniti inizino sul serio a rendersi conto della portata della minaccia rappresentata dal Parito-Stato. Il generale — Accademia di West Point, Guerra del Golfo, Iraqi Freedom e tutta la trafila degli operativi d’alto rango attuali — pensa che gli americani (sia a Capitol Hill sia tra l’opinione comune) debbano avere ben chiaro che se continua così la Cina può realmente pensare un attacco lampo e invadere Taiwan.

Recentemente ha parlato con Jonathan Swan di Axios. Nell’intervista, McChrystal tra le altre cose ha affermato che “una Corea del Nord con armi nucleari è ancora la più pressante minaccia alla sicurezza nazionale”, posizione identica a quella con cui Barack Obama lascio le consegne a Trump, che intraprese con Kim Jong-un un fallimentare processo di contatto. “Non c’è modo che negozino”, vogliono essere una potenza nucleare, dice. E poi, soprattutto, la Cina: “La loro abilità con i missili e quant’altro ha sostanzialmente cambiato la dinamica”, ha detto McChrystal. La Cina ha pubblicizzato missili ipersonici che potrebbero affondare una portaerei statunitense, ha aggiunto, e gli Stati Uniti devono investire di più nella capacità di sviluppare alleanze regionali: “La mia preoccupazione sarebbe se ci svegliamo una mattina e ci troviamo davanti a un fatto compiuto: hanno appena riempito Taiwan di razzi”. La domanda quindi: “Sei davvero pronto a combattere per Taiwan?”.

Idee e posizioni spinte e chiare. L’individuazione della Cina come una minaccia anche militare per gli interessi statunitensi. Biden ne è chiaramente consapevole e la scelta di farsi consigliare da McChrystal serve questo. Il generale è un conservatore che si è apertamente schierato con il democratico già durante la campagna elettorale. La sua nomina tra la cerchia dei consiglieri non è semplicemente una volontà di dimostrarsi aperto anche nei confronti di coloro che lo avevano criticato (critiche che nel 2010 gli erano costati il posto al generale): Biden dimostra di avere una visione pragmatica su una strategia — riguardo alla Cina — che è già stata riconosciuta a Washington.

(Foto: Twitter, @StacChrystal)



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