È stata acceso ieri 15 dicembre il Chanukkià, tradizionale candelabro a nove braccia, all’Istituto Lazzaro Spallanzani di Roma, luogo simbolo della battaglia contro la pandemia. La cerimonia è stata organizzata dalla Comunità Ebraica di Roma, che ha voluto rendere omaggio a medici e operatori sanitari impegnati nella gestione della crisi sanitaria.
L’accensione del Chanukkià si è svolta durante la sesta delle otto sere di Chanukkà, la festa ebraica delle luci, che celebra la vittoria dei Maccabei sugli ellenisti e ricorda il miracolo dell’ampolla d’olio trovata nel Tempio sconsacrato.
“Abbiamo voluto accendere la Chanukkià in questo luogo per manifestare la nostra riconoscenza nei confronti di chi, di fronte all’insicurezza e a una pandemia sconosciuta che ha messo in pericolo il mondo intero, ha assunto il ruolo di guida nella ricerca e nella cura della malattia – ha dichiarato la presidente della Comunità Ebraica di Roma Ruth Dureghello -. Dedichiamo questi lumi a tutti i medici e gli operatori sanitari che lavorano instancabilmente da mesi, nella speranza che gli giungano il calore e la gratitudine di tutti noi”.
Alla cerimonia hanno anche partecipato il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti; il vicepresidente della Regione Lazio Daniele Leodori; l’assessore alla Sanità e Integrazione della Regione, Alessio D’Amato; il direttore generale dell’Inmi Lazzaro Spallanzani, Marta Branca, e il Rabbino Capo della Comunità Ebraica di Roma, Riccardo Di Segni.
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