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A tutto Spazio (verso la Luna). La nuova missione di AstroSamantha

Samantha Cristoforetti partirà a primavera del prossimo anno su un veicolo commerciale americano. La sua seconda missione sulla Stazione spaziale guarderà molto alla Luna, con diversi esperimenti funzionali all’esplorazione umana oltre l’orbita terrestre. Ecco quali, nelle parole dell’astronauta italiana

“Non vedo l’ora di tornare nello Spazio, la mia seconda casa”. Sorride, come sempre, Samantha Cristoforetti nel presentare i primi dettagli della nuova missione oltre l’atmosfera. Partirà il prossimo anno, probabilmente in primavera e sicuramente su un veicolo commerciale americano. L’astronauta italiana resterà sulla Stazione spaziale internazionale (Iss) per sei mesi, con molti esperimenti scientifici che serviranno a “spianare la strada” per il futuro grande passo: la missione lunare, in collaborazione con gli Stati Uniti.

LA NUOVA MISSIONE

Nella conferenza stampa di presentazione c’erano al suo fianco (virtuale) Josef Aschbacher, neo direttore generale dell’Esa (qui le sue sfide), David Parker, direttore dell’esplorazione dell’agenzia europea, e Giorgio Saccoccia, presidente dell’Agenzia spaziale italiana (Asi). La notizia di una seconda missione per AstroSamantha non è nuova; nasce difatti dal rinnovato impegno italiano in Esa, sancito nella ministeriale di Siviglia a novembre 2019, con 2,3 miliardi di euro in un budget complessivo di 14,4, pari al 16%, terzo contributore. “Grata ed emozionata”, si è detta Cristoforetti per questa seconda opportunità di volo, che segue la missione Futura dell’Asi tra il 2014 e il 2015.

LA FORMAZIONE CONTINUA

Allora l’astronauta passò duecento giorni sull’Iss, tutti densi di attività scientifica, segnando nuovi record, tra cui la più lunga permanenza a bordo in unica missione per un astronauta dell’Esa. L’attività è poi proseguita a Terra, tra il centro astronautico di Colonia (dove ha guidato il team SpaceShip sulle sfide tecnologiche) e le esercitazioni, come quella sottomarina Neemo23, nel 2019, di cui è stata comandante. Negli ultimi due anni ha contribuito inoltre al programma I-Hab, il modulo abitativo (di cui è prime contractor Thales Alenia Space) che l’Esa fornirà al Gateway, la piattaforma in orbita lunare, tra le principali componenti del programma americano Artemis.

I PROGETTI

Guarda alla Luna anche la nuova missione di Cristoforetti. Ci saranno infatti “attività di ricerca scientifica e sviluppo tecnologico in microgravità” che puntano ai ritorni diretti a Terra, come le nuove attività sul modulo Columbus e il debutto di Bartolomeo installato al suo esterno. Ci saranno progetti educativi volti a “ispirare le nuove generazioni”, ma cresceranno anche le attività funzionali all’esplorazione oltre l’orbita terrestre. “Tutto sarà in continuità”, ha spiegato l’astronauta. Si lavorerà ad esempio sulla manifattura additiva, la stampa 3D in orbita, e poi sulla “spirulina, utile per i sistemi di supporto alla vita a ciclo chiuso”. Si tratta di tecnologie, ha notato AstroSamantha, “che spianano la strada in futuro a missioni di lunga durata oltre l’orbita bassa, in cui bisogna essere più autonomi su logistica e supporto alla vita”.

L’ADDESTRAMENTO

I dettagli degli esperimenti che eseguirà Cristoforetti arriveranno nelle prossime settimane, insieme al logo e al nome della missione. “Ci siamo riflettendo”, ha chiosato l’astronauta. Intanto l’addestramento è già iniziato, con lezioni di aggiornamento sulla Iss presso il Centro europeo Colonia, e presso il Johnson Space Center della Nasa, a Houston, Texas. Nei prossimi mesi, il programma si intensificherà. AstroSamantha rivedrà infatti i sistemi e le procedure della Stazione spaziale e si addestrerà sugli esperimenti e sugli incarichi specifici che eseguirà nello spazio.

SULLA LUNA CON GLI USA

Molti i riferimenti ai futuri programmi esplorativi, ricordati da Aschbacher, Parker e Saccoccia. I riflettori sono tutti per Artemis, il programma lunare americano che la nuova amministrazione, targata Joe Biden, ha già detto di voler sostenere. L’Europa è già a bordo, con sei moduli già previsti per la navicella Orion (che porterà gli astronauti in orbita lunare), l’impegno strappato agli Usa di aver posto sul Gateway per astronauti europei e il nuovo processo di selezione per una seconda classe astronautica (qui un focus). A bordo c’è anche l’Italia, che sfrutta sia la partecipazione in Esa, sia il rapporto bilaterale con gli Stati Uniti, con ambizioni che coprono l’intero spetto del progetto lunare, dalle strutture di superficie, alle telecomunicazioni Terra-Luna. Lo ha ricordato il presidente dell’Asi Saccoccia: “L’impegno italiano verso la Luna è forte”. Gli esperimenti che realizzerà AstroSamantha, ha aggiunto, “sono in linea con questa intenzione di supportare anche l’esplorazione a lungo termine”. A tal proposito, l’agenzia italiana ha già lanciato una “call for ideas” per identificare i progetti utili ed efficaci. Sulla Iss ci sono inoltre quattro progetti ancora validi che ha avviato nel 2019 Luca Parmitano e che Cristoforetti potrebbe proseguire.

E CON IL NUOVO GOVERNO ITALIANO?

L’ambizione italiana ha vissuto negli ultimi anni il supporto pressoché trasversale delle forze politiche e dei governi che si sono succeduti, grazie anche alla legge di riforma introdotta nel 2018 che ha ri-organizzato la governance del settore (qui un focus). Dall’esecutivo a guida Mario Draghi, ha detto Saccoccia, “mi aspetto e auspico continuità e sostegno alle attività spaziali italiane”. È ancora presto per capire come il governo affronterà il tema, ma il consolidamento euro-atlantico mostrato da Draghi è già un segnale. “Mi aspetto una continuazione del forte supporto in futuro, sia in Europa, sia nelle relazioni bilaterali con gli Stati Uniti”, ha spiegato il presidente dell’Asi.

QUALE NAVICELLA?

E in attesa della definizione della governance spaziale con il governo Draghi, intanto si incassa “la soddisfazione di vedere mantenute le promesse fatte a Siviglia per un nuovo volo per Samantha”, ha detto Saccoccia. Volo che avverrà sicuramente con un veicolo commerciale americano, come notato da Parker, e dunque non con la capsula russa Soyuz. La più quotata è la navicella Crew Dragon di SpaceX, prenotata per i prossimi due voli Esa. Toccherà prima al francese Thomas Pesquet, in partenza ad aprile. Poi, a ottobre, sarà la volta del tedesco Mattias Maurer, ultimo ingresso della “classe del 2009” (quella che ha visto l’ingresso di Parmitano e Cristoforetti) e che potrebbe fare una vera e propria staffetta con AstroSamantha. Per l’astronauta italiana potrebbe anche essere utilizzata la Starliner di Boeing, l’altra navicella del programma Commercial Crew della Nasa, che tuttavia dovrebbe entrare a pieno regime entro un anno, cosa non scontata.



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