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Da Kiev a Oslo. Se il gioco di Putin si sposta a Nord

Attacchi cyber, disinformazione, movimenti militari. Non c’è solo l’Ucraina nel mirino di Mosca. Dalla Norvegia alla Svezia, lo spettro di un’invasione russa si aggira nei mari gelidi a Nord dell’Europa. Lucas (Cepa): Putin è pronto a rischiare, chiuderà i rubinetti del gas

Norvegia, Svezia, Finlandia, Paesi Baltici. La Guerra Fredda 2.0 di Vladimir Putin si sposta a Nord. Un clima di allerta e attesa attraversa le grandi città affacciate sul Mar Baltico. Dal confine orientale dell’Ucraina, dove ancora oggi sono schierati a poche decine di chilometri centomila soldati russi in tenuta da combattimento, “venti freddi” soffiano contro il ventre alto d’Europa.

Lo ha detto con un’immagine un po’ cinematografica il primo ministro norvegese Jonas Gahr Stone in un’intervista al Times. “Stiamo facendo i conti con operazioni ibride, a volte mirate contro le aziende o la ricerca tecnologica, ma anche contro istituzioni chiave”. Stone non parla di teoria. Da Natale il Paese è sotto una tempesta di cyber-attacchi. Qualcuno è andato a segno, ad esempio contro Nortura, colosso dell’agroalimentare norvegese, o contro il governo municipale di Nordland.

È un’emergenza che valica i confini nazionali e ha un solo sospettato. Quei “venti freddi”, dice il premier, “soffiano dall’Ucraina”. Cioè dalla Russia, impegnata nella più delicata partita di scacchi con l’Occidente sul suolo europeo da quando ha invaso la Crimea otto anni fa. Una partita che ora si gioca a tutto campo e non solo più sul fianco orientale della Nato.

Anche la Svezia di Magdalena Andersson è in pieno clima di mobilitazione. Nel weekend i satelliti hanno fotografato insoliti movimenti di truppe svedesi, caricate su C-17 diretti sull’isola di Gotland, di fronte a Kaliningrad: una posizione strategica per il controllo del Mar Baltico. È la risposta a mesi di escalation retorica e di manovre militari da parte di Mosca. Stoccolma ha reagito insieme alla Finlandia ventilando un’adesione alla Nato per scongiurare un’aggressione, “non saremo naïve”, ruggisce il ministro della Difesa svedese Peter Hultqvist.

“Chi controlla Gotland controlla il Baltico, per questo la Svezia è un alleato chiave della Nato e la Russia l’ha messa nel mirino”, dice Edward Lucas, vicepresidente del Center for European Policy Analisys (Cepa) e firma del Times. “Svezia e Finlandia non sono membri della Nato, sarebbero dovute entrare cinquant’anni fa e ora si sono accorte dell’errore. I russi sanno che, in caso di un’aggressione, oggi non scatterebbe l’articolo 5 sulla difesa collettiva”. Putin “fa leva sulle divisioni del fronte occidentale”.

La pressione russa si fa sentire al punto che la neonata Agenzia per la difesa psicologica svedese – organo del governo per combattere sul web fake news e interferenze estere – è in stato di allerta. Su TikTok in Svezia girano video che parlano di un’“imminente invasione russa”, scrive Elizabeth Braw su Defense One. Bris, un’organizzazione svedese che difende i diritti dei bambini e ha una hotline per bambini e teenager, ha iniziato a “ricevere telefonate da bambini e ragazzini in ansia per un’invasione incombente”.

Lucas non ha dubbi. Come la crisi in Ucraina, in stallo mentre proseguono le trattative tra Russia e Nato per ridefinire il quadro della sicurezza europea, anche il pressing sui Paesi baltici e la Scandinavia non è un bluff. “Non è ancora un conflitto, ma una guerriglia psicologica e informativa contro la popolazione, accompagnata da un’aggressione cyber simile a quella che vediamo in Ucraina con l’attacco di un potente malware contro i siti governativi”.

La verità, aggiunge, è che Putin può permetterselo, almeno per ora. “È forte. Ha dalla sua l’opinione pubblica russa, l’opposizione è divisa o in esilio”. E ha l’Europa in pugno: “Ha fatto schizzare i prezzi del gas, e credo che la sua prossima mossa sia tagliare i rifornimenti per lasciare l’Ue al gelo”.

Lo spettro di una prossima mossa russa nel Nord-Europa si aggiunge ai continui alert provenienti dall’intelligence Usa dal fronte ucraino. L’ultimo parla di una operazione false-flag. Secondo la Cnn, gli 007 di Joe Biden sono convinti che la Russia stia preparando un’aggressione contro i suoi uomini nelle regioni occupate per trovare il “pretesto” di un’invasione. “È un copione già visto nella guerra in Georgia del 2008, cercheranno una provocazione – dice Lucas – la violenza retorica del Cremlino, con il richiamo a una presunta difesa della sicurezza nazionale, è solo l’inizio. L’Europa deve reagire. La Nato deve mostrare i muscoli con un’esercitazione nel Baltico. E mi chiedo perché i leader europei non abbiano già prenotato un biglietto per Kiev”.


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