Skip to main content

Un disertore cinese è l’asso nella manica Uk e Usa nella corsa ipersonica

Un tabloid britannico rivela come l’MI6 avrebbe accolto uno scienziato da Pechino. A spingerlo a contattare l’intelligence straniera sarebbe stato il mancato riconoscimento del suo talento. Ora Londra e Washington potrebbero aver guadagnato ben due anni

L’MI6 avrebbe messo a segno un colpaccio. I servizi segreti di Sua Maestà per l’estero, infatti, sarebbero stati decisivi “nell’aiutare un importante scienziato cinese a disertare in Occidente”, ha rivelato il tabloid britannico Express citando fonti di intelligence. “La sua fuga da Pechino ha permesso al Regno Unito e agli Stati Uniti di accelerare i programmi difensivi contro l’uso di missili ipersonici”, scrive il giornale. “La Cina potrebbe anche impiegare due anni per mettere a punto i suoi sistemi e ‘rendere questa intelligence inefficace’”, hanno detto le fonti.

Lo scienziato, sulla trentina, appassionato di cricket, che preferisce il Jack Daniels alla lager, avrebbe avuto un ruolo centrale nel sistema di lancio di missili ipersonici in grado di fare il giro del mondo prima di colpire l’obiettivo.

A fine luglio, il test cinese su un nuovo vettore a planata ipersonica ha sorpreso persino gli Stati Uniti. Si tratta (anche in questo caso) di uno sviluppo “molto preoccupante”, aveva riconosciuto l’ammiraglio Rob Bauer, l’olandese che dallo scorso giugno presiede il Military committee della Nato, massimo organo militare dell’Alleanza Atlantica. Preoccupano in particolare la velocità (superiore a Mach 5, cioè oltre 1,7 chilometri al secondo), la possibilità di carico di testate nucleari e la capacità di sorvolare i poli, una “novità” che renderebbe pressoché impossibile la difesa.

Ma nonostante il successo del test “è stato il risentimento per essere stato scavalcato per la promozione – piuttosto che il dissenso politico verso i leader a Pechino – che” ha convinto lo scienziato a “prendere contatto con una risorsa dell’intelligence britannica a Hong Kong alla fine di settembre dello scorso anno”, scrive il tabloid. Era convinto che il suo talento dovesse essere riconosciuto e apprezzato di più.

Un “primo, timido approccio” per chiedere asilo per sé, sua moglie e suo figlio sapendo di rischiare il plotone d’esecuzione se scoperto.

Una chiamata al quartier generale dell’MI6, a Vauxhall Cross, e una squadra di tre persone – due ufficiali dell’intelligence e un tecnico – è stata messa in piedi. Il tutto è avvenuto tenendo informata la Cia, scrive l’Express.

Sarebbe poi iniziato il gioco “del gatto e del topo” per verificare che non si trattasse di una spia cinese. La squadra dell’MI6 avrebbe dunque organizzato un viaggio per lo scienziato e la famiglia a Hong Kong. Lì sarebbe stato portato in un luogo sicuro per essere interrogato dai due uomini e una donna della squadra dell’MI6. È un uomo “molto intelligente” ed “estremamente cooperativo”, ha detto una delle fonti del tabloid.

Nelle scorse settimane l’ammiraglio Sir Tony Radakin, capo delle Forze armate britanniche, aveva confermato che anche il Regno Unito si è unito alla corsa ipersonica. L’obiettivo è lavorare assieme agli Stati Uniti per recuperare terreno sulla Russia e soprattutto sulla Cina. Quest’ultima, che non è vincolata dai trattati a cui gli Stati Uniti hanno aderito per decenni, ha lanciato nel 2019 “più missili balistici per test e addestramento che il resto del mondo messo insieme”, si leggeva in un rapporto del Pentagono datato 2020.

×

Iscriviti alla newsletter