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Ita, decolla il piano industriale. Aspettando Msc-Lufthansa

Il board della compagnia sorta sulle ceneri di Alitalia approva il piano industriale che parte da 170 milioni di euro bruciati in due mesi di attività. Avviata la caccia all’advisor in vista dell’ingresso di nuovi soci. Anche se il Tesoro qualche dubbio ce l’ha

Del blitz di Msc e Lufthansa, ufficialmente, non si è parlato. Ma il segnale è comunque arrivato dal board di Ita riunitosi nel tardo pomeriggio: presto verrà individuato l’advisor legale e finanziario al quale affidare la supervisione sull’operazione che porterà uno o più soci industriali di peso nel capitale della compagnia sorta sulle ceneri di Alitalia. Favorendo il disimpegno del Tesoro, oggi azionista al 100%, così come pattuito lo scorso anno con l’Europa, in cambio del via libera alla nascita del vettore.

Il consiglio di amministrazione presieduto da Alfredo Altavilla, era chiamato ad approvare il piano industriale, il primo della gestione Altavilla e Fabio Lazzerini, ceo della compagnia. E così è stato, nonostante sui dettagli del piano il velo si alzerà solo nei prossimi giorni. Questo non ha impedito al board di discutere “il conferimento dell’incarico di advisor legale e advisor finanziario per l’operazione relativa alla futura alleanza strategica, il tutto in coerenza con le politiche di acquisto approvate dalla società”.

Sul conferimento dell’incarico, si legge nella nota della società, i “dettagli verranno forniti quando la procedura formale di assegnazione sarà finalizzata”. Auspicabilmente il piano approvato dovrà essere abbastanza robusto da permettere a Ita di correggere una rotta non proprio entusiasmante. Complice la pandemia, nei primi 2 mesi e mezzo di vita (il primo volo è dello scorso 15 ottobre) la compagnia ha perso 170 milioni di euro e ha registrato ricavi del 50% inferiori al piano industriale.

Ora l’attenzione non può non andare all’operazione con Msc-Lufthansa. La scorsa settimana il gruppo dei trasporti navali di proprietà della famiglia Aponte, ha presentato un’offerta non vincolante per rilevare una partecipazione di maggioranza nella compagnia aerea. Più sfumata la posizione del gruppo tedesco Lufthansa che affianca Aponte ma che, per ora, non ha manifestato l’intenzione rilevare quote dal Tesoro.

Le due società chiedono un accesso riservato alla data room, dove sono contenute le informazioni riservate sui conti di Ita, e una trattativa di 90 giorni in esclusiva con il vettore aereo. Esclusiva che taglierebbe fuori ogni altro pretendente. Obiettivo di Msc è comprare la maggioranza di Ita, con Lufthansa nel ruolo di partner commerciale o di socio.

Tuttavia, come scritto da Repubblica, la strategia di Msc e Lufthansa si scontrerebbe adesso con le perplessità dei tecnici e legali del ministero dell’Economia, che hanno una convinzione: una procedura chiusa e accelerata – che porterebbe Msc e Lufthansa in posizione di immediato vantaggio nell’acquisizione di Ita – contrasterebbe con le norme della Ue, e con le norme e i regolamenti del nostro Paese in materia di privatizzazioni. Regole che l’attuale premier Draghi ha contribuito a scrivere quando era direttore generale del Tesoro.

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