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Il Bitcoin degli altri. Pechino alla conquista (economica) di El Salvador

Per superare le difficoltà sui conti, il presidente Nayib Bukele si avvicina sempre di più al governo cinese, che applaude le sue scelte finanziarie e politiche a dispetto di Washington. Nuovi accordi a favore dell’egemonia di Xi Jinping in America latina

El Salvador è uno dei nuovi migliori amici della Cina in America latina (parola del Wall Street Journal). Un’amicizia segnata da diverse collaborazioni, specialmente economiche, che avvicinano sempre di più il Paese centroamericano al governo di Pechino, e l’allontanano dallo storico alleato americano.

Le scelte de El Salvador in materia economica e finanziaria hanno generato alcuni problemi con le principali organizzazioni internazionali. Per esempio, il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale hanno minacciato di congelare gli aiuti all’economia salvadoregna (circa 1,3 miliardi di dollari) se persiste l’interesse di dare valore “legale” al Bitcoin e altre criptomonete.

In un momento decisivo, in cui il presidente de El Salvador, Nayib Bukele, sta ridisegnando le linee della politica estera, sono in tanti i leader che cercano di riempire il vuoto: Turchia, Russia e Cina, in primis.

In un articolo intitolato “Il racconto cinese di Bukele” del sito Infobae, molti analisti ed esperti internazionali interpretano l’alleanza di Bukele con Pechino come un tentativo di diversificare i rapporti esteri, che fino ad ora erano molto limitati, ma anche una ricerca di alleati che non chiedono conto in materia di principi democratici, libertà individuali e diritti umani, oltre ad offrire nuove fonti di finanziamento.

Contribuisce a questa nuova mappatura geopolitica il deteriorarsi dei rapporti tra il nuovo presidente de El Salvador e l’amministrazione di Joe Biden. Recentemente, la Casa Bianca ha accusato più volte il governo salvadoregno di corruzione e di non combattere come dovrebbe il gruppo criminale Mara Salvatrucha (MS13).

“Oggi è il terzo giorno della festa di primavera dell’anno della tigre, che simbolizza il coraggio, la forza e il successo – ha dichiarato l’ambasciatrice cinese a El Salvador, Ou Jianhong -. Oggi è anche il terzo anniversario della vittoria del presidente Nayib Bukele nelle elezioni presidenziali […] Bukele ha aperto un nuovo capitolo storico nello sviluppo de El Salvador”.

A dicembre del 2019, il settimanale The Economist scriveva: “Gli investimenti cinesi saranno benvenuti, anche se ci sono avvertimenti che l’impatto reale in El Salvador sarà limitato, perché molti progetti cinesi di infrastrutture saranno eseguiti da lavoratori e tecnici cinesi”.

Douglas Farah, giornalista e ricercatore del the Center for Strategic and International Studies e Foreign Policy, ha detto a Infobae che la “Cina cerca due cose fondamentali in Centroamerica: spostare Taiwan e occupare spazi di interesse per gli Stati Uniti nella regione. Con El Salvador sono state raggiunte entrambe le cose. C’è dove espandere mega-progetti come porti, espandere la pesca, mantenere le navi. Il controllo della costa offre accesso strategico per tutta la costa pacifica di Centroamerica”.

“Non ci sono prestiti senza condizioni – aggiunge l’esperto -. La Cina si fa pagare caro, in termini finanziari o esigendo appalti per l’uso del territorio nazionale […] Cercano di operare dove non ci sono controlli, e Bukele e il fratello Karim l’hanno permesso”. Karim Bukele, fratello del presidente, è uno dei principali consiglieri del governo, e la persona che guida i rapporti internazionali strategici.



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