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Obiettivo Luna. Il contributo dell’Europa in Artemis

L’Agenzia spaziale europea (Esa) ha fatto il punto sulla partecipazione del Vecchio continente alla missione Artemis, il programma per portare “il prossimo uomo e la prima donna” sulla Luna. Anche l’Italia a bordo, al secondo posto tra i contribuenti al modulo Esm, che ospiterà gli astronauti diretti verso il nostro satellite

Si apre una nuova fase dell’esplorazione umana. A dirlo è stato Philippe Deloo, responsabile del programma Orion dell’Agenzia spaziale europea (Esa) nella conferenza stampa organizzata dall’agenzia per fare il punto sul programma Artemis. L’Europa, infatti, partecipa alla missione che porterà “il prossimo uomo e la prima donna” sulla Luna attraverso il Modulo di servizio europeo (Esm) che fornisce aria, elettricità e propulsione alla navetta Orion, progettato per portare gli equipaggi oltre l’orbita terrestre. L’Italia, con un contributo del 30%, è al secondo posto fra i Paesi che partecipano al progetto con le loro competenze e le loro aziende, preceduta dalla Germania al 60%.

Il test a Cape Canaveral

Il modulo Esm è perciò il vero e proprio motore di Orion, che fornirà alla capsula l’elettricità per i sistemi di comando, per le comunicazioni e per la sopravvivenza degli astronauti. Per Deloo, infatti, il modulo Esm dell’Esa “è cruciale per Artemis”. Il primo test del modulo è previsto fra il primo e il 3 aprile al Kennedy space center a Cape Canaveral: sulla rampa di lancio 39B saranno integrati sul nuovo lanciatore della Nasa, lo Space launch system (Sls), la capsula Orion e il modulo Esm. Da lì partirà il countdown che terminerà nel momento esatto nel quale dovrebbero accendersi i motori. Essendo solo un test, il razzo non lascerà il suolo, tuttavia il livello di dettaglio sarà lo stesso che per un lancio effettivo. “Sarà un momento importante per le future missioni spaziali”, ha osservato ancora Deloo.

I prossimi appuntamenti di Artemis

Sono due, al momento, le date possibili per il primo lancio senza equipaggio del programma Artemis: la prima finestra va dal 7 al 31 maggio e la seconda dal 6 al 16 giugno. Per il volo dei primi astronauti bisognerà invece attendere la missione Artemis 3. Inizialmente prevista per il 2024, la data di lancio di Artemis 3, quella con a bordo gli astronauti, è slittata tra la fine del 2025 e l’inizio del 2026, spostamenti che tuttavia, assicura l’Esa, non hanno nulla a che fare con la guerra in Ucraina. “Si prepara un’avventura entusiasmante – ha continuato Deloo – alla quale i Paesi europei danno un apporto notevole”.

Il ruolo dell’industria italiana

Per il nostro Paese, Leonardo realizza per gli Esm i pannelli fotovoltaici che e le unità di controllo e distribuzione della potenza, sistemi progettati per garantire l’alimentazione di tutta l’elettronica di bordo e il benessere degli astronauti diretti verso la Luna. Inoltre, attraverso la sua partecipata Thales Alenia Space, joint venture con la francese Thales (67%), sviluppa e fornisce sistemi fondamentali per l’Esm, tra cui protezione strutturale e micrometeorica, controllo termico e stoccaggio e distribuzione dei materiali di consumo. Su ogni Esm sono collocate quattro “ali” composte da tre pannelli fotovoltaici per una lunghezza complessiva di sette metri ciascuna, in grado di fornire complessivamente circa undici kilowatt.

Foto: Esa



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