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Verso la Iss. Partita con successo la missione di AstroSamantha

Samantha Cristoforetti torna nello spazio. Partita con successo da Cape Canaveral la missione dell’astronauta italiana dell’Esa che la riporterà sulla Stazione spaziale internazionale. L’arrivo è previsto per le 2 di questa notte, e una volta a bordo AstroSamantha assumerà il comando del segmento americano

Partito con successo il viaggio di Samantha Cristoforetti verso la Stazione spaziale internazionale (Iss). L’astronauta italiana dell’Agenzia spaziale europea (Esa) è decollata a bordo della capsula Crew Dragon “Freedom” dalla rampa di lancio 39A del Kennedy space center, in Florida, spinta da un razzo Falcon 9 della SpaceX alle 9:53 (ora italiana), e l’attracco sulla Iss è previsto per le 2:15 di questa notte. Per AstroSamantha si tratta della seconda missione spaziale dopo Futura del 2014-2015. In occasione del lancio, è arrivato anche “In bocca al lupo e buon lavoro” da parte del presidente dell’Agenzia spaziale italiana, Giorgio Saccoccia, che ha ricordato come l’esplorazione dello spazio rappresenti da sempre una delle punte di diamante del ruolo dell’Italia nelle attività spaziali internazionali: “Il ritorno di Samantha Cristoforetti sulla Stazione spaziale internazionale, ottenuto attraverso le nostre negoziazioni con Esa degli scorsi anni, sottolinea anche simbolicamente l’importanza che da tempo il nostro Paese sta ponendo alle attività spaziali”.

La missione Minerva

Inizia ufficialmente la missione dell’Esa “Minerva”, nome scelto dalla stessa Cristoforetti: “Naturalmente è la dea della saggezza, ma non solo, è anche la protettrice degli artigiani, e ho scelto questo nome proprio per omaggiare il lavoro pregiato dei tanti tecnici e tecniche dello spazio”. A bordo della Iss, AstroSamantha assumerà il ruolo di leader del Segmento orbitale americano (Usos), che ricomprende i moduli e i componenti americani, europei, giapponesi e canadesi. Una volta a bordo darà il cambio all’equipaggio lì presente, tra cui il tedesco Matthias Maurer, una delle rare occasioni in cui a bordo della Stazione sono stati presenti due astronauti europei.

Il modulo di SpaceX

Insieme a lei sono partiti i tre colleghi della Nasa: Kjell Lindgren, nel ruolo di comandante di missione, Robert Hines, pilota, e Jessica Watkins, specialista di missione come Samantha. Per la missione i quattro astronauti della Crew-4 stanno utilizzando un modulo di Crew Dragon di SpaceX nuovo di zecca, battezzato “Freedom”, il quarto e ultimo esemplare che uscirà dall’azienda di Elon Musk. Rispetto alla capsula Soyuz, usata da Cristoforetti per il suo precedente viaggio, il modulo della SpaceX “è certamente un po’ diverso in termini di comfort” ha raccontato l’astronauta prima del lancio: “I sedili sono più spaziosi è che un po’ più di volume interno; anche l’interfaccia uomo-macchina prevede soluzioni più moderne, come touchscreen e un design più moderno”. Tuttavia, non è tutto oro quel che luccica, e il viaggio sarà infatti molto più lungo rispetto a quello fatto con il veicolo russo: “La Soyuz impiega circa sei ore, dal lancio all’attracco sulla Iss. Con il Dragon potrebbero volerci dalle 12 alle 14 ore, fino a un massimo di trenta”.

Una passeggiata spaziale per AstroSamantha?

Una volta in orbita, i quattro membri della Crew-4 avranno un’agenda fitta di impegni, comprese diverse passeggiate spaziali per la manutenzione dei pannelli solari. Il programma è ancora da definire, ma è possibile che anche AstroSamantha effettui un’attività extraveicolare (Eva): in quel caso lo farebbe indossando una tuta Orlan russa, dato che è quella con cui si è preparata durante il suo precedente addestramento in Russia. “Io non vedrei l’ora di farlo” ha commentato Cristoforetti, ricordando come tuttavia ancora dovranno essere valutati diversi fattori: “È un ambiente molto dinamico e tutti noi dell’equipaggio dovremo essere flessibili rispetto ai compiti da svolgere”.

Foto: Nasa



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