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Lavrov nel Golfo tra Opec e Iran

Il ministro degli Esteri russo cerca ganci nel Golfo. L’Opec+ è un terreno di contatto che rischia di complicarsi, mentre i Paesi della regione potrebbero chiedere a Lavrov qual è la posizione della Russia con l’Iran e di mantenere linee aperte per le forniture alimentari

Il Wall Street Journal ha scritto martedì 31 maggio che l’OPEC starebbe valutando un’opzione: l’organizzazione dei Paesi produttori di petrolio sta pensando di sospendere la Russia dal sistema di quote della coalizione OPEC+ (quella che appunto comprende Mosca, secondo produttore al mondo), poiché le sanzioni impediscono ai russi di aumentare la produzione come accordato. Secondo il WSJ, l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti colmerebbero il conseguente vuoto di approvvigionamento.

Il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, potrebbe sentirsi avanzare il progetto mentre è a Riad in questi giorni. Lavrov ha in programma incontri con i membri del Consiglio di cooperazione del Golfo (GCC) che ha sede nella capitale saudita. Finora le nazioni dell’Opec hanno mantenuto il coordinamento accordato con Mosca e non hanno aderito alle sanzioni imposte da Europa e Stati Uniti. Anzi, secondo alcune ricostruzioni di stampa avrebbero glissato su una proposta della Casa Bianca di aumentare direttamente le produzioni – extra quote OPEC+ – per stabilizzare a lungo termine i prezzi del petrolio e mettere in difficoltà Mosca.

Lavrov e il suo omologo saudita, il principe Faisal bin Farhan, “hanno elogiato il livello di cooperazione nel formato OPEC+”, ha dichiarato il ministero degli Esteri di Mosca in un comunicato dopo l’incontro, aggiungendo: “Hanno notato l’effetto stabilizzante che lo stretto coordinamento tra Russia e Arabia Saudita in questo settore strategicamente importante ha sul mercato globale degli idrocarburi”.

L’agenzia di stampa statale dell’Arabia Saudita, SPA, ha riferito dell’incontro, ma non ha fornito una lettura dettagliata. E non è la prima volta che dal Cremlino escono informazioni alterate sui meeting che i leader russi tengono con altri attori internazionali.

Gli incontri di Lavrov nel Golfo avvengono mentre l’Unione europea ha approvato un piano per ridurre le esportazioni di petrolio russo, inasprendo le sanzioni contro il Cremlino per l’invasione dell’Ucraina ordinata da Vladimir Putin. Di più: secondo le informazioni del Financial Times, il Regno Unito e l’Unione Europea hanno concordato un divieto coordinato di assicurare le navi che trasportano petrolio russo, escludendo Mosca dal vitale mercato assicurativo dei Lloyd’s di Londra e limitando drasticamente la sua capacità di esportare greggio.

Lavrov avrà un meeting giovedì 2 giugno con le controparti di tutta la regione in occasione di una riunione del GCC. L’OPEC+ dovrebbe finire di ripristinare la produzione bloccata durante la pandemia entro la fine di settembre, ma con le esportazioni russe minacciate dalle sanzioni, Riad potrebbe lavorare per tempi più brevi, secondo le previsioni di RBC Capital Markets, e colmare i vuoti.

Il segretario di Stato americano, Antony Blinken, ha parlato telefonicamente con bin Farhan lunedì 30 maggio, sottolineando l’importanza del sostegno internazionale all’Ucraina – il cui ministro degli Esteri, Dmitro Kuleba, è stato invitato per una riunione in video conferenza dai colleghi del GCC. La scorsa settimana il principe ereditario saudita, il factotum del regno Mohammed bin Salman, ha ricevuto a Jeddah tre membri del Partito Repubblicano. C’è in costruzione un incontro tra lui e Biden nelle prossime settimane: sarebbe il primo, dopo mesi e mesi di tensioni.

Le nazioni del Golfo sono unite sulla questione del conflitto tra Russia e Ucraina, ha dichiarato  il ministro degli Esteri saudita dopo la chiacchierata con Lavrov e durante il discorso all’apertura della 152esima sessione del Consiglio ministeriale del Consiglio di cooperazione del Golfo. “Oggi abbiamo avuto due fruttuosi incontri con i ministri russo e ucraino, durante i quali abbiamo dichiarato la nostra posizione unitaria riguardo alla crisi russo-ucraina e alle sue conseguenze negative, ovvero la sicurezza alimentare dei Paesi colpiti e del mondo intero”.

La visita di alto profilo russa rientra anche nei tentativi di compensare la perdita di legami economici con i mercati occidentali a causa delle sanzioni. Lavrov vorrebbe usare le relazioni dell’OPEC+ come canale di contatto con la regione. Se Riad decidesse di cambiare politica — alzando le produzioni accettando le pressioni statunitensi e proteggendo i suoi interessi diretti — però la tattica diplomatica si complicherebbe. I Paesi del Golfo non hanno scelto da che parte stare nel conflitto Russia-Ucraina, ma hanno un ruolo. Le dinamiche di sicurezza alimentare ed energetica globale determinate dal conflitto hanno ricadute dirette nella regione, come ricordato da Faisal bin Farhan.

Il GCC vuole assicurarsi che dalla Russia non vengano alterate le catene di approvvigionamento dei prodotti alimentari, ma chiede anche di più. Vuole sapere anche qual è la strategia di Mosca con l’Iran. Nel Consiglio ci sono posizioni differenti, Oman e Qatar sono più dialoganti con Teheran, mentre Arabia Saudita, Emirati e Bahrein hanno una linea più dura, e il Kuwait è in mezzo. Ma tutti sono interessati ad avere chiara la posizione che la Russia intende giocare nei negoziati per ricomporre il Jcpoa – l’accordo sul congelamento del nucleare iraniano del 2015, di cui Mosca è parte in quanto membro permanente del Consiglio di Sicurezza dell’Onu.

Se Lavrov arriverà lodando la posizione presa dal Golfo sulle sanzioni contro la Russia e cercando di aumentare l’interscambio con la regione, quei Paesi si augurano che i russi vogliano giocare un ruolo proattivo con l’Iran. Secondo Alex Vatanka, direttore dell’Iran Program al Middle East Institute di Washington, i Paesi del Golfo “sperano sicuramente che i russi abbiano abbastanza potere da aiutare a spingere l’Iran ad accettare di avere una conversazione qualitativamente diversa con i suoi vicini regionali, soprattutto a proposito delle preoccupazioni di sicurezza riguardo alle sue azioni”.



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