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Grillo usa la crisi del grano per attaccare gli Usa e il governo italiano

La crisi alimentare non è colpa della Russia che ha attaccato l’Ucraina ma della finanza, scrive il fondatore di M5S sul suo blog. Ma l’articolo è anche un attacco al ministro degli Esteri, che sta lavorando sul dossier

La crisi alimentare in corso non è colpa della Russia che ha invaso l’Ucraina, ma della finanza. Parola di Beppe Grillo. Il fondatore del Movimento 5 Stelle ha firmato un post sul suo blog sostenendo che la guerra in Ucraina viene “spesso citata dai media per spiegare la crisi alimentare e il generale aumento dei prezzi del grano” ma “è la finanza ad usare il cibo come arma distruggendo deliberatamente il sistema alimentare, poiché è la speculazione finanziaria a giocare un ruolo primario”.

“L’agricoltura sta diventando così finanza speculativa”, sostiene Grillo. “Secondo un recente rapporto Oxfam, i prezzi dei generi alimentari sono aumentati del 30% tra marzo 2021 e marzo 2022. E allo stesso tempo, gli ultra ricchi che possiedono multinazionali alimentari hanno visto le loro fortune aumentare vertiginosamente”, continua. Poi, mette nel mirino “la famiglia che possiede il gigante del grano statunitense Cargill” utilizzando la nota retorica contro i “poteri forti” della finanza americana: “ha aggiunto 20 milioni di dollari alle casse della famiglia, ogni giorno”, scrive Grillo parlando di “becero oltraggio alle spalle della gente”.

Non è una novità che Grillo punti il dito contro gli Stati Uniti per la guerra in Ucraina dal suo blog (che un recente accordo con il Movimento 5 Stelle presieduto da Giuseppe Conte prevede venga remunerato per ospitare i post del partito). Nelle scorse settimane da quelle pagine l’ambasciatore Torquato Cardilli aveva attaccato gli Stati Uniti, l’Italia e la Nato e giustificato Vladimir Putin. Qualche giorno prima dal “sacro blog” era stato invocato lo smantellamento dell’esercito sul modello Costa Rica (per Roma, per Kiev o per entrambe?) ed elogiato l’“approccio pacifico” della Cina.

L’affondo sul grano – “per favore, non si usi il grano, alimento di base, come arma di guerra!”, ha detto mercoledì nell’udienza generale papa Francesco – ha però un risvolto politico. Nel mirino di Grillo sembra esserci, infatti, Luigi Di Maio. Il ministro degli Esteri ed ex capo politico del Movimento 5 Stelle è diplomaticamente impegnato da settimane sulla questione. Di come sbloccare export del grano dall’Ucraina ha parlato anche con l’omologo ucraino Dmytro Kuleba sentito telefonicamente venerdì.

Attaccando lui, Grillo attacca anche il governo guidato da Mario Draghi.

Nei giorni scorsi Di Maio ha parlato della situazione del grano con Antony Blinken, segretario di Stato americano. Due settimane fa Di Maio si era recato a New York intervenendo alla riunione ministeriale “Global Food Security Call to Action” voluta dall’amministrazione Biden e presieduto proprio da Blinken. Dobbiamo evitare una guerra mondiale del pane: la fame “porta instabilità, terrorismo, tentativi di golpe, povertà” e, con essi, nuove ondate migratorie verso l’Europa, aveva avvertito il ministro che a New York ha avuto anche un incontro bilaterale con l’omologo turco Mevlüt Çavuşoğlu. La prossima settimana il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov sarà proprio in Turchia giugno per “discutere di corridoi sicuri” per il trasporto dall’Ucraina.

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