L’Agenzia spaziale europea rivela la data di lancio per il Vega C. Il vettore made in Italy raggiungerà l’orbita il 7 luglio verso le ore 13 italiane. A bordo diversi cube-sat realizzati da università e centri di ricerca europei, oltre alla missione scientifica dell’Agenzia spaziale italiana Lares-2
Arriva l’ufficialità, il vettore Vega C effettuerà il suo primo lancio il prossimo 7 luglio. A comunicarlo l’Agenzia spaziale europea, spiegando che il vettore nuova generazione decollerà dalla base spaziale europea di Kourou, nella Guyana francese, il 7 luglio alle 13:13 ora italiana. Il Vega C è il nuovo lanciatore europeo, un razzo a corpo unico alto circa 35 metri e con una massa al decollo di 210 tonnellate, progettato per essere in grado di posizionare oltre duemila chili di carico in un’orbita polare di riferimento di settecento chilometri. Il carico utile della missione inaugurale, denominata VV21, è composto da Lares-2, una missione scientifica dell’Agenzia spaziale italiana (Asi) mentre altri 6 cube-sat, costruiti da università e istituti di ricerca europei, saranno orbitati come carichi utili secondari. L’Esa sottolinea che Vega-C sarà in grado di ospitare carichi di diverse forme e dimensioni che vanno da più piccoli satelliti di un chilogrammo fino a un singolo grande carico utile.
Un vettore made in Italy
Il Vega C, la cui C significa “consolidamento”, è realizzato in Italia, negli stabilimenti di Avio a Colleferro alle porte della Capitale, e vede il contributo di altri Paesi europei. Si tratta di una versione nuova e aggiornata rispetto al Vega, e sarà dotata del motore a combustibile solido P120C oltre che di maggiore capacità di carico (più di duemila chili), sia in termini di massa sia di volume. Le modifiche apportate permetteranno al lanciatore non solo di effettuare lanci multipli, ma anche di rilasciare i carichi su ben tre orbite differenti, grazie alla capacità dell’ultimo stadio di effettuare fino a sette riaccensioni. Molti lanciatori, infatti, se pur in grado di portare in orbita più satelliti nello stesso momento, li portano in un’unica orbita, lasciano poi ai clienti il compito di spostarli verso la destinazione desiderata. Infine sarà possibile indirizzare l’ultimo stadio in un’orbita di rientro, così da bruciare nell’atmosfera senza rilasciare detriti. Vega C userà lo stesso launchpad di Vega ottimizzando in questo modo i costi e limitando l’impatto a Terra.
Cresce il legame spaziale transatlantico
Quella del Vega C non è l’unica novità che arriva dall’Esa. L’agenzia europea, infatti, ha comunicato che, in del Consiglio dell’Agenzia di novembre, sottoscriverà una partnership strategica con la Nasa statunitense sulla scienza dei sistemi terrestri e un memorandum di intesa sulla missione lunare Pathfinder. In occasione della ministeriale, inoltre, il direttore generale dell’Esa, Josef Aschbacher, ha ufficialmente esteso l’invito a partecipare anche all’amministratore della Nasa, Bill Nelson. Al momento, l’Esa sta collaborando con la Nasa su più fronti, dalla Stazione spaziale internazionale, alla scienza con il telescopio spaziale James Webb, fino all’osservazione della Terra, fino all’esplorazione di altri corpi celesti con i progetti Mars sample return, diretto verso il Pianeta rosso, e Artemis, verso la Luna.
Foto: Avio