L’astronauta italiana dell’Esa, Samantha Cristoforetti, dopo essere tornata da quasi sei mesi di permanenza nello spazio ha parlato con i giornalisti raccontando del bel clima cooperativo che si respira sull’Iss e delle sue sensazioni durante la passeggiata spaziale che l’ha resa la prima spacewalker italiana ed europea
“Grazie a tutti per avermi dato l’opportunità di volare due volte, è stato un privilegio”. Così l’astronauta italiana dell’Agenzia spaziale europea (Esa), Samantha Cristoforetti, ha commentato la sua ultima esperienza in orbita in occasione della prima conferenza stampa dopo il suo rientro sulla Terra, avvenuto il 14 ottobre a bordo di una capsula Crew Dragon di SpaceX. A Colonia, in Germania, l’astronauta ha raccontato ai giornalisti i suoi 170 giorni in orbita con la missione Minerva a bordo della Stazione spaziale internazionale (Iss). Una permanenza che ha portato AstroSam a conquistare nuovi importanti record, tra cui quello di prima italiana ed europea ad aver comandato l’Iss e ad aver effettuato una passeggiata spaziale (missione extraveicolare).
La prima conferenza stampa al ritorno dallo spazio
“È stata un’esperienza intensa e sfidante da tanti punti di vista”, ha spiegato Cristoforetti durante l’incontro stampa a cui erano collegati anche il direttore generale dell’Esa, Josef Aschbacher, e il presidente dell’Asi, Giorgio Saccoccia. “Dal momento del suo arrivo a Colonia AstroSamantha ha affrontato i primi test, quattro ore solo il primo giorno”, ha spiegato Saccoccia raccontando l’iter serrato che ha affrontato l’astronauta al rientro. Ora, “l’aspettiamo prima possibile in Italia” per organizzare incontri e iniziative, ha poi concluso il numero uno dell’Asi. Dopo circa sei mesi in orbita, Cristoforetti ha voluto parlare dell’importanza strategica di investire nel settore spaziale e nei giovani che vogliano lavorare nel comparto. “Investire in competenze spaziali è un investimento in capacità tecnologiche, capacità di innovazione, capacità di tenere i talenti e di incoraggiare i giovani uomini e le giovani donne a perseguire carriere in ambiti scientifici e tecnologici, son cose che sembrano molto astratte ma poi vuol dire crescita economica, benessere, capacità di stare tutti meglio”, ha infatti spiegato AstroSamantha.
La vita sull’Iss all’insegna della collaborazione
Un altro tema affrontato dall’astronauta è stato il clima di sinergia che si respirava a bordo dell’Iss, anche con gli astronauti russi presenti. L’infrastruttura sospesa a 400 chilometri di altezza sembra sfuggire alle tensioni della guerra in Ucraina che prosegue inesorabilmente da febbraio. A detta di AstroSamantha, “sulla Stazione spaziale internazionale c’è un clima unico di collaborazione”. “La Stazione spaziale internazionale mi manca e mi mancherà: è un posto in cui ho passato un anno della mia vita, che ho amato e dove si può vivere una dimensione di assenza di peso, oltre al clima molto bello di collaborazione che c’è a bordo”, ha continuato Cristoforetti. L’affiatamento e la sinergia, dunque, non sembrano essere mancati in orbita. “Lì ritrovo una grande determinazione a mettere sempre davanti le cose che ci uniscono e da parte quello che è conflittuale. È un’atmosfera che nella mia vita ho sperimentato solo sulla Iss”, ha spiegato ancora AstroSamantha.
La sfida della camminata spaziale
Nel corso della conferenza stampa non potevano mancare le domande sull’attività extraveicolare (Eva) condotta da Cristoforetti e dal suo collega russo, Oleg Artemyev, il 21 luglio di quest’estate che hanno tenuto molti appassionati incollati agli schermi per vedere i due astronauti impegnati in sette ore di attività all’esterno dell’abitacolo dell’Iss. Una passeggiata spaziale che ha reso Cristoforetti la prima donna spacewalker italiana ed europea. Affrontare un tale esperienza “è stata una sfida” secondo AstroSamantha, non solo per l’impegno che ha richiesto la preparazione dell’Eva, ma anche fisicamente, per le molte ore di lavoro affrontate. Ad accompagnare i due camminatori spaziali c’erano le tute spaziali russe Orlan, “la tuta è molto rigida e la taglia è unica, al limite per le mie caratteristiche fisiche ed era faticoso lavorarci dentro”, ha spiegato l’astronauta italiana. Mentre, sul piano mentale, Cristoforetti si sentiva “preparata e a mio agio”. Effettuare una passeggiata spaziale “è un’incognita: prima di uscire non sai come andrà”, ma “mi sono concentrata molto su lavoro e l’attività, non volevo fare errori”, ha aggiunto. Si sa, dopo il lavoro arriva il piacere, e AstroSam ha raccontato alla stampa di aver approfittato dei tempi tecnici di rientro del collega russo dall’Eva per avere “una ventina di minuti per osservare la Terra che ci scorreva sotto. È stato allora che ho potuto godere della passeggiata spaziale e il fatto di essere lì fuori”.
La missione Minerva
Cristoforetti è arrivata sull’Iss lo scorso 27 aprile per la missione europea Minerva, dopo aver partecipato alla missione Futura dell’Asi tra il 2014 e il 2015, nel corso della quale l’astronauta Esa aveva stabilito un ennesimo record, quello di maggior permanenza in orbita in una singola missione per una donna, totalizzando 199 giorni e 16 ore consecutivi nello spazio. L’astronauta è giunta sull’Iss a bordo della capsula Crew Dragon “Freedom” dal Kennedy space center della Nasa a Cape Canaveral (Florida), grazie a un Falcon 9 di SpaceX. Insieme ai colleghi dell’Expedition 67, Astrosamantha è stata impegnata negli ultimi mesi in un’intensa attività scientifica che prevedeva di condurre diversi esperimenti, tra cui sei dell’Asi, in diversi ambiti quali salute, neuroscienze, radiazioni e alimentazione. Ora, non ci resta che aspettare per il raggiungimento del suo prossimo record.
(Foto: Esa)