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La diplomazia degli ostaggi funziona (per l’Iran). Il caso Assadi

Torna a Teheran il diplomatico condannato in Belgio per aver pianificato un attentato in Francia nel 2018. Doveva scontare il resto della pena in patria, invece è stato accolto come un eroe. Lo scambio ha coinvolto un operatore umanitario

Lo scambio di detenuti tra Iran e Belgio era nell’aria da quasi un anno (lo scrivevamo su Formiche.net). È avvenuto nelle scorse ore, con la mediazione dell’Oman. Assadollah Assadi, diplomatico iraniano condannato dal tribunale di Anversa a 20 anni di carcere, è tornato in patria. Nonostante il governo belga abbia affermato che avrebbe scontato il resto della pena in Iran, è stato accolto come un eroe (nella foto è in mezzo tra Kazem Gharibabadi, numero due del sistema giudiziario iraniano, e Ali Bahadori Jahromi, portavoce del governo).

LA CONDANNA

Era stato ritenuto dalla giustizia belga la “mente operativa” dell’attentato sventato dalle polizie di Belgio e Francia il 30 giugno 2018 a Villepinte, in Francia, contro il raduno della Resistenza iraniana. Presenti decine di migliaia di persone, tra cui diversi esponenti di spicco della politica internazionale, tra cui l’ex sindaco di New York Rudy Giuliani, fedelissimo dell’allora presidente statunitense Donald Trump. Assadi, terzo consigliere dell’ambasciata iraniana a Vienna, era stato condannato dal tribunale di Anversa nel giugno 2021 e non aveva presentato appello rendendo la condanna definitiva. È stato il primo diplomatico a essere processato in Europa per coinvolgimento diretto in attività terroristiche. I suoi tre complici sono stati condannati a 17 e 18 anni di carcere, sentenze confermate in appello e addirittura aggravate per uno di loro, a maggio dell’anno scorso.

“DANIEL” SOTTO COPERTURA (ANCHE IN ITALIA)

Il tribunale non aveva chiaramente indicato il regime iraniano come sponsor diretto dell’attacco. Tuttavia, come aveva raccontato il Corriere della Sera, Assadi era un membro dell’intelligence di Teheran, con alle spalle una lungo attività di Iraq. Girava l’Europa – compresa l’Italia – sotto il nome di Daniel, “scontata cortina fumogena per un personaggio ritenuto il responsabile del settore Europa meridionale all’interno del network khomeinista”. Teheran non ha mai riconosciuto la giurisdizione del tribunale e la legittimità della sentenza parlando di complotto orchestrata da Israele e dai Mojahedin del popolo (che dopo lo scambio sono tornati a far sentire la loro voce con dure critiche al Belgio).

LO SCAMBIO

In cambio di Assadi, l’Iran ha liberato l’operatore umanitario Olivier Vandecasteele, che era stato condannato per spionaggio. Arrestato il 24 febbraio del 2022 in Iran, dove lavorava per la onlus Relief International, era stato condannato il dicembre successivo a 40 anni di carcere per spionaggio, riciclaggio di denaro e contrabbando di valuta, accuse che Vandecasteele ha sempre sostenuto fossero inventate.

UN PASSO INDIETRO

Come raccontato su Formiche.net, il 29 giugno il governo belga aveva presentato in parlamento una proposta di legge per approvare una convenzione sul trasferimento di persone condannate in Iran. Per Teheran, osservavamo già un anno fa, sarebbe stata una vittoria: dopo aver fallito con la carta dell’immunità diplomatica, non erano riusciti a riportarlo in patria neppure aprendo a uno scambio con uno dei tanti ricercatori europei con doppia nazionalità rinchiusi nelle prigioni iraniane, come aveva fatto intendere Mohammad Javad Zarif, allora ministro degli Esteri, intervenendo a dicembre ai Med Dialogues 2020 organizzati dall’Ispi e dalla Farnesina.


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