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I giovani imprenditori e l’importanza dei corpi intermedi. Parla Musacci (Confcommercio)

La centralità dei corpi intermedi, l’esigenza di dare risposte anche a chi percorre le nuove strade del mercato del lavoro e la necessità di costruire una classe dirigente in grado di portare avanti le istanze del mondo imprenditoriale. Intervista a Matteo Musacci, nuovo presidente nazionale dei giovani imprenditori di Confcommercio, già vicepresidente dei giovani commercianti, vicepresidente nazionale anche di Fipe

In tempi di disintermediazione e di crisi della rappresentanza, che un giovane si proponga di fondare una sorta di “scuola di politica-sindacale” per crescere “i rappresentanti degli imprenditori” di oggi e domani è un segnale forte. Questo è il punto centrale del programma che è valso a Matteo Musacci, classe ’86, un traguardo importante. È infatti il nuovo presidente nazionale dei giovani imprenditori di Confcommercio. Già vicepresidente dei giovani commercianti, vicepresidente nazionale anche di Fipe (l’articolazione dell’associazione che rappresenta i pubblici esercizi), Musacci racconta a Formiche.net la sua ascesa e il programma da qui ai prossimi mesi.

Partiamo dall’esito della votazione: si aspettava questo risultato?

Se mi avesse fatto questa domanda anche solo un anno fa le avrei risposto di no. Diciamo però che, da qualche mese, ho lavorato affinché questo risultato si concretizzasse. È successo un po’ come durante la Prima Repubblica: sono stato eletto per acclamazione arrivando a convogliare tutte le preferenze su di me, come unico candidato.

Il suo trascorso all’interno di Confcommercio parte da lontano. 

Ho iniziato a muovere i primi passi all’interno di Confcommercio giovani circa una decina d’anni fa. Da allora ho cercato di lavorare per creare una rete di rapporti personali, oltre che istituzionali. Lavorando su questi versanti ho gettato le basi per rafforzare la mia posizione all’interno dell’organizzazione. Fatto salvo il fatto che la tutela dei giovani imprenditori resta la mia priorità.

Arriviamo all’attività politico-sindacale. Quali sono i temi sul tavolo e che ha intenzione di affrontare nel corso del suo mandato da presidente?

A livello di macro temi, tutti quelli che riguardano commercio, turismo e servizi in particolare per le attività condotte da imprenditori under 40. Il mercato del lavoro in questi anni ha subito una mutazione molto radicale. Sono nati nuovi mestieri, portati avanti per lo più da ragazzi giovani ai quali dobbiamo dare risposte. Così come abbiamo assistito in alcuni casi a un ritorno ad antiche professioni: giovani macellai, piuttosto che fornai. A tutti loro, sulla base delle diverse esigenze, ci dobbiamo rivolgere.

In che modo tradurre in pratica questa enunciazione di principi? 

Innanzitutto ripartendo dai fondamentali, spiegando ai giovani l’importanza dei corpi intermedi in un mondo sempre più votato alla disintermediazione. La politica sindacale si imposta a partire dai territori, ed è su quelli che voglio puntare. Non solo. Benché in Italia il termine “lobby” assuma comunemente un’accezione negativa, erroneamente, è mia intenzione lavorare a un “vivaio” di persone che siano in grado di portare avanti gli interessi dei nostri associati. Vecchi e nuovi. E le risorse di questo vivaio verranno attinte e coltivate nei territori.

Una sorta di scuola di politica sindacale per i rappresentanti degli imprenditori. 

Un po’ come funzionava con le scuole di partito. Più o meno il principio è quello. D’altra parte, come ho ricordato anche nella mia relazione di insediamento, anche io ho iniziato dalle base, chiedendo ai commercianti l’obolo per le luminarie natalizie oppure discutendo con il Comune un piano di viabilità per questo o quell’altro evento.

Per quanto i settori che rappresentate non siano direttamente coinvolti, che cosa si aspetta sul versante del Pnrr?

Noi non abbiamo le grandi aziende che, nel concreto, si aggiudicheranno le opere finanziate dal Pnrr. Tuttavia riteniamo che i fondi europei debbano essere investiti al meglio e confidiamo che l’impegno del governo per l’aggiudicazione della terza rata possa cogliere questi obiettivi. Il Pnrr sarà fondamentale non solo per le opere che verranno finanziate direttamente, ma anche per l’indotto che verrà creato. Dunque i primi beneficiari saranno gli imprenditori che operano nei settori di commercio, turismo e servizi.

 

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