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Un’onorificenza per la taiwanese Doris Hsu, signora dei wafer di silicio

Alla presidente di GlobalWafers, il presidente Mattarella ha conferito l’onorificenza di Commendatore dell’Ordine della “Stella d’Italia”. Il gruppo ha due stabilimenti nel nostro Paese: a Novara e a Merano

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, su proposta del ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha conferito l’onorificenza Commendatore dell’Ordine della “Stella d’Italia” alla taiwanese Hsiu-Lan “Doris” Hsu, presidente di GlobalWafers, terzo fornitore mondiale di wafer di silicio, gruppo presente in Italia con due stabilimenti di Memc Electronic Materials Spa.

Il sito di Novara, attivo dalla fine degli anni Settanta, conta circa 800 dipendenti ed è il più grande produttore di fette di silicio da 200 milllimetri del gruppo, si legge sul sito. È anche il piu grande impianto di produzione da 200 millimetri di tutta l’Unione europea. Per quanto riguarda la destinazione della produzione, il 40% resta all’interno dell’Unione europea, mentre il 60% viene indirizzato verso Asia e Stati Uniti (dove sono presenti stabilimenti di aziende quali Infineon e STMicroelectronics, clienti chiave per le esportazioni della società).

A Merano, invece, ci sono circa 250 dipendenti che sviluppano cristalli di diverso diametro (150, 200 e 300 millimetri) che vengono spediti ad altre sedi del gruppo (Novara, Malesia, Taiwan, Corea del Sud, Giappone), per essere tagliati in fette sottili (wafer), e venduti ai clienti finali. Le diverse caratteristiche dei cristalli prodotti in questo sito li rendono adatti a essere impiegati in svariate applicazioni dell’elettronica, spiega ancora l’azienda: dai dispositivi di potenza a quelli analogici, a quelli per la sensoristica.

I vertici di Memc sono stati ricevuti da Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, a luglio, pochi giorni dopo che la Commissione europea aveva dato il via libera agli aiuti di Stato da parte di 14 Paesi, tra cui l’Italia, a sostegno della realizzazione del secondo importante progetto di comune interesse europeo (Ipeci) sulla microelettronica e le tecnologie della comunicazione lungo tutta la catena del valore, dai materiali e dagli strumenti alla progettazione dei chip e ai processi di produzione. All’Ipcei Microelettronica 2 l’Italia partecipa con quattro imprese: Stmicroelectronics, Menarini Silicon Biosystems e Siae Microelettronica, oltre a Memc. La Commissione aveva autorizzato l’Italia a erogare aiuti di Stato per un massimo di quasi un miliardo di euro in totale, “grazie al quale verrà attivato un investimento globale a livello nazionale di oltre 2,5 miliardi di euro”, aveva dichiarato il ministro Urso.

Con il Chips Act da 43 miliardi approvato a inizio 2022, l’Unione europea ha fissato l’obiettivo di raddoppiare la propria capacità produttiva di semiconduttori, portandola al 20% del totale mondiale. Anche per questo sono stati esentati gli incentivi ai microprocessori dal divieto di aiuti di Stato.

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