Durante la riunione G7 ospitata dal ministro Matteo Salvini, il tema dei trasporti è stato elevato tra i fattori comuni della politica (e della geopolitica) del gruppo. “Libertà di navigazione”, “sicurezza marittima”, “connettività”, i temi dell’incontro
L’Italia eleva la questione delle interconnessioni tra Europa e Asia a elemento di confronto nell’ambito del G7, portando al tavolo del gruppo la problematica innescata dagli attacchi degli Houthi, la milizia yemenita che da metà novembre sta bersagliando, con armi iraniane, le rotte indo-mediterranee solcate dalle navi commerciali riconducibili a Israele e suoi alleati — per esempio quelle statunitensi, inglesi o greche finite anche recentemente sotto i colpi dei miliziani yemeniti.
Dalla riunione esce una “forte condanna” contro gli Houthi, come scrive una nota congiunta dell’Ue (presente con la commissaria Adina Valean) e dei ministri dei Trasporti del G7. “Queste azioni violano il diritto internazionale, mettono in pericolo vite innocenti e minacciano i diritti e le libertà di navigazione”, dicono i ministri sottolineando “l’importanza cruciale della sicurezza marittima, dei diritti e delle libera navigazione, per garantire la circolazione ininterrotta di beni essenziali in tutto il mondo”. Inoltre, come ha evidenziato Valean, “il coordinamento rafforzato e la condivisione tempestiva delle informazioni sono fondamentali per salvaguardare i corridoi marittimi, in quanto costituiscono la spina dorsale delle catene di approvvigionamento europee e mondiali”.
La destabilizzazione prodotta dagli Houthi è una questione di sicurezza collettiva. Le rotte che passano da Suez e Bab el Mandab (corridoio situato nel vicinato geo strategico dell’Italia) sono il principale collegamento marittimo euro-asiatico. Per l’idea italiana di portare le questioni della connettività tra i due blocchi continentali all’interno delle questioni prioritarie degli affari internazionali correnti (tale è, d’altronde), l’incontro del G7 odierno ha un valore elevato.
La riunione – organizzata dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, guidato da Matteo Salvini – è stata tenuta in forma straordinaria, in via digitale, per stringere sui tempi, anticipando il G7-Trasporti che ci sarà a Milano tra 11 e 13 aprile. Analisi tecnica che si abbina alle iniziative che altri Paesi del gruppo hanno lanciato per ristabilire la sicurezza nella regione. Gli Stati Uniti hanno avviato, con il Regno Unito, una campagna di bombardamenti mirati in Yemen per deteriorare le capacità di attacco degli Houthi, mentre altri Paesi del G7 – come Francia, Italia e Germania – hanno aderito all’iniziativa europea “Aspides”.
Se è fondamentale ricostruire la stabilità lungo quelle rotte, che sono attualmente il lineamento fondamentale delle interconnessioni Europa-Asia, è altrettanto importante continuare a ipotizzare soluzioni alternative. D’altronde, già la vicenda della Ever Given (che Formiche aveva indicato come personaggio dell’anno 2021) era emersa palesemente la necessità di avere altre opzioni di collegamento regionale – anche perché l’opportunismo russo era rapidamente arrivato a ipotizzare di sfruttare la rotta artica per la connessione euro-asiatica.
È sulla base di tali consapevolezze che al G20 di New Delhi si era per esempio arrivati a una sintesi sull’Imec, il corridoio India-MedioOriente-Europa. La crisi militare mediorientale prodotta dall’attacco di Hamas del 7 ottobre ha poi complicato lo scorrimento fluido dei processi di integrazione che questa idea avrebbe dovuto produrre (su tutti la normalizzazione tra Israele e Arabia Saudita, fondamentale perché le rotte intermodali da India a Golfo si aprano al Mediterraneo).
Ma sul progetto c’è una spinta rinnovata, frutto anche del forte interessamento indiano e mediorientale nel tenerlo vivo. Mentre diverse riunioni su Imec verranno tenute durante il Raisina Dialogue di New Delhi, l’Italia riporta in alto il tema delle interconnessioni e dei trasporti come fattore della politica (e geopolitica) del G7.