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Crosetto, La Russa, Tajani e Piantedosi ai funerali del generale Claudio Graziano. Foto Pizzi

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Lucio Malan
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Matteo Piantedosi
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Marcello Aranci

“Era un uomo delle istituzioni e oggi le istituzioni, tutte, sono qua a rendere omaggio al suo servizio”. Così il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha rivolto il suo ultimo saluto al generale Claudio Graziano, scomparso il 17 luglio, nel corso delle esequie tenute nella chiesa Santa Maria degli Angeli e dei Martiri di Roma. “Oggi c’è la Repubblica che saluta il suo grande servitore. Non c’è solo la Repubblica, ma anche la sua famiglia perché è stato un membro autorevole di una famiglia, oltre la sua, che è qua oggi: la grande famiglia della Difesa di cui è entrato a far parte nel 1972 a Modena. Da ministro della Difesa lo voglio ringraziare per come si è comportato, per come ha servito, per l’esempio che ha voluto dare, per l’umiltà, per lo spirito, per la dedizione totale data alla Difesa. Abbiamo voluto essere noi, la sua seconda famiglia, a occuparci dell’estremo saluto. Non abbiamo saputo capire quale vuoto si è creato”.

L’amministratore delegato di Fincantieri, azienda di cui Graziano era presidente dal 2022, ha descritto il generale come “Tanta forma e tantissima informalità, prestigio e umiltà, immagine e candore, organizzazione millimetrica e gestione a braccio, studio rigoroso e intuizione istintiva, disciplina pura ed affetto incondizionato, regola ferrea ed eccezione empatica, severità ed emotività”. “Stavolta – ha detto Folgiero – sei andato via senza abbracciarci. Ma ora riposa in pace”

Alla cerimonia erano presenti i vertici dello Stato e delle Forze armate. Oltre al ministro della Difesa, tra gli altri, il ministro degli Esteri Antonio Tajani, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, il presidente del Senato Ignazio La Russa, il sottosegretario alla Difesa, Matteo Perego di Cremnago, i capi di Stato maggiore della Difesa, ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, dell’Esercito, generale Carmine Masiello, della Marina, ammiraglio Enrico Credendino, dell’Aeronautica, generale Luca Goretti, il segretario generale della Difesa, generale Luciano Portolano, il comandante Operativo di vertice interforze, generale Francesco Paolo Figliuolo.

Classe 1953, di Torino, il generale Claudio Graziano è scomparso a 71 anni dopo aver ricoperto le più alte cariche militari del Paese, servito in uniforme per cinquant’anni, e dell’Unione europea. Dal 2022 era alla guida di Fincantieri come presidente, dirigendo il gruppo cantieristico in un periodo di crescita e trasformazione, in particolare con il consolidamento del settore all’avanguardia dell’underwater, nel quale Fincantieri ha assunto una indiscussa leadership globale.

Prima di arrivare alla presidenza della società triestina, il generale Graziano ha guidato dal 2018 il Comitato militare dell’Unione europea, l’organo che fornisce la consulenza militare all’Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune.

Dal 2014 è stato Capo di stato maggiore della Difesa, e dal 2011 capo di Stato maggiore dell’Esercito italiano. Ufficiale degli alpini, durante la sua carriera il generale ha ricoperto diversi incarichi presso la sua Forza armata e gli organi della Difesa. È stato capo di gabinetto del ministro nel 2011, comandante della missione delle Nazioni Unite Unifil in Libano e caporeparto operazioni del Comando operativo di vertice interforze. Tra il 2005 e il 2006 ha comandato anche la brigata multinazionale Kabul in Afghanistan.

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