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Premiare la buona salute. Ecco chi (e perché) ha ricevuto l’Healthcare Award

Al Circolo Canottieri Barion presso il capoluogo pugliese sono state premiate dalle riviste Formiche e Healthcare Policy alcune delle aziende che si sono distinte per la lungimiranza e il contributo, sociale ed economico, dei loro progetti. Tra i riconoscimenti istituzionali, quelli a Marcello Gemmato e Raffaele Fitto

Bari – Non c’è crescita e benessere senza una buona gestione della salute. Per questo valorizzare le eccellenze industriali può e deve essere una leva per aiutare l’Italia a fare quel salto di qualità che può fare la differenza. L’importante è che politica e imprese farmaceutiche dialoghino tra loro, in modo costante e costruttivo. Ed è esattamente questo il senso e il messaggio emerso nel corso degli Healthcare Awards, l’iniziativa organizzata dalle riviste Formiche e Healthcare Policy al circolo canottieri Barion di Bari, con l’obiettivo di riconoscete il lavoro e l’impegno di alcune delle principali realtà farmaceutiche presenti sul suolo nazionale.

NIENTE FUTURO SENZA SALUTE

Tra queste, aziende quali Gksd, Merck, Novartis, Pfizer e Sanofi, tutte premiate nel corso della rassegna pugliese. Perché, come ha spiegato Flavia Giacobbe, direttrice di Formiche, “l’industria farmaceutica e della salute in Italia rappresenta un pilastro fondamentale dell’economia nazionale, con rilevanti investimenti in ricerca e sviluppo e profonde ricadute positive per la società”. Per questo, specialmente in un Paese che invecchia più velocemente del previsto, investire nella sanità assume i connotati di una vera e propria missione. E non è certo un caso che, nell’ambito del medesimo evento, siano stati conferiti riconoscimenti istituzionali anche al ministro per gli Affari Europei, Raffaele Fitto e al sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato, ambedue in prima linea per la valorizzazione del comparto industriale sanitario italiano.

TRA SALUTE E INNOVAZIONE 

Guardando alle singole imprese premiate con gli Healthcare Awards, Gksd Healthcare Management&Consulting, rappresentata da Francesco Galli, vicepresidente di Gkds Healthcare, ha ottenuto il premio Prevenzione del Futuro, grazie al valore del progetto Smart Clinic che mira a sviluppare un network di circa cento strutture sanitarie entro il 2030, con l’obiettivo di rendere la prevenzione più accessibile ed equa per tutti.

A Merck, rappresentata per l’occasione da Annalisa Calvano, direttrice dello stabilimento di Modugno e che è presente in Italia da oltre un secolo con attività di R&S, produzione e distribuzione, è andato invece premio Health in Italy. In Puglia ha infatti sede uno dei principali siti manifatturieri del gruppo, responsabile della produzione dell’intero portfolio biotecnologico. L’impianto, fill & finish, garantisce l’intero processo produttivo a partire dalla preparazione del farmaco, fino alla sua distribuzione in oltre 150 Paesi.

Benessere dei cittadini e sostenibilità del sistema sanitario sono invece al centro dei progetti strategici di Novartis, per la quale erano presenti Lucrezia Labbadia, regional affairs lead e Diego Diamanti, regional access and partnership lead, alla quale è stata attribuita il premio Innovazione digitale. Con il progetto Hermes, l’azienda si è in tal senso distinta per aver sviluppato e implementato modelli operativi per la gestione digitale dei pazienti cronici complessi, migliorando l’iter assistenziale e la prossimità delle cure attraverso la telemedicina.

Non è finita. Il premio Sfide globali è stato invece assegnato a Pfizer, rappresentata all’evento barese da Ombretta Palermo, senior manager, policy&public affairs. e Monica Gori policy and public affairs strategic iniziative lead, A questa multinazionale presente anche in Italia viene riconosciuta la costante dedizione nel contrastare l’antimicrobico resistenza e individuare nuove soluzioni terapeutiche per le malattie rare. Pfizer, ad oggi, rappresenta una delle poche aziende farmaceutiche ad avere in pipeline antibiotici di nuova generazione e da oltre due decenni si distingue nel campo delle malattie rare, con un ampio portfolio globale di farmaci dedicati a una vasta gamma di patologie, dall’ematologia alle neuroscienze e ai disturbi metabolici ereditari.

Ancora, il premio Responsabilità sociale è stato conferito a Sanofi, per la quale era presente Giuseppe Secchi, government affairs lead di Sanofi Italia. Sono molteplici, infatti, le iniziative del gruppo francese che testimoniano la dedizione nella missione di comprendere al meglio i bisogni ancora insoddisfatti di pazienti e caregiver. Fra i tanti progetti, da menzionare la Sanofi patient community charter, il primo patient council, che ha riunito i rappresentanti delle associazioni di pazienti di ben 19 aree terapeutiche e il contest Make to Care, che nasce nel 2016 con l’obiettivo di aprire una riflessione e un dibattito sulla Patient-driven-innovation.

Un riconoscimento speciale è stato infine assegnato alla direttrice generale di Farmindustria, Enrica Giorgetti. “Si tratta di un esemplare modello di leadership femminile. Con il suo supporto”, ha spiegato Alessandra Micelli, direttrice di Healthcare policy, “l’organizzazione confindustriale di settore ha saputo imporsi come un insostituibile interlocutore istituzionale ed allo stesso tempo come punto di riferimento per gli investimenti industriali nel Paese”.

LA VERSIONE DELLA POLITICA…

Non poteva mancare il punto di vista della politica, chiamata a lavorare gomito a gomito con il mondo produttivo. Qui le valutazioni sono state affidate, per esempio, al presidente della Commissione Finanze della Camera, Marco Osnato, partito però da un ragionamento ad ampio spettro sul contesto economico nazionale. “Dopo 20 mesi di governo Meloni i mercati ci dicono che l’Italia gode di buona credibilità all’estero, come dimostra l’andamento dello spread, sotto i 150 punti base in queste ultime settimane. Inoltre il Pil, seppur in modo contenuto, progredisce. Questo vuol dire che il Paese sta reagendo bene alle sfide e che, soprattutto, sta meglio di tanti altri partner europei. Penso, tra tutti, alla Francia e alla Germania che certamente non viaggiano al nostro ritmo”.

Certo, ha chiarito Osnato, “abbiamo un tema di debito pubblico, aggravatosi per colpa del Superbonus, questo lo sappiamo tutti. Ma gli interventi del governo, in particolare del ministro Giancarlo Giorgetti, hanno permesso di mantenere sotto controllo la situazione, permettendoci, tra qualche anno, di poter cominciare a ridurre lo stock”. Stringendo poi il campo sulle imprese farmaceutiche, Osnato ha poi affrontato il tema del payback, particolarmente caro alle aziende. “Il contributo delle imprese farmaceutiche è fondamentale per l’economia del Paese, la ricerca e lo sviluppo portate avanti da queste aziende rappresenta un traino per la capacità innovativa dell’Italia. Ma l’invecchiamento della popolazione, impone una ulteriore spinta al comparto della salute. Il governo sta, in tal senso, tentando di ridurre i tempi di attesa per le liste, oltre a coinvolgere maggiormente le specializzazioni e aumentare così il personale sanitario. Inoltre l’esecutivo vuole risolvere la questione del payback, che purtroppo abbiamo ereditato dal passato. C’è un gruppo di lavoro che sta elaborando delle proposte che poi potranno finire nella prossima manovra. Sappiamo tutti bene che gli spazi fiscali sono ridotti, siamo sotto procedura di infrazione e dal prossimo anno torneranno i vincoli del Patto di stabilità. Ma l’impegno politico c’è”.

Anche il sottosegretario alla Salute Gemmato, non ha voluto far mancare il suo contributo al dibattito tra aziende e politica in scena a Bari. “Siamo al lavoro con responsabilità e impegno per rinnovare e rendere il nostro sistema sanitario pubblico più efficiente e accessibile per i cittadini. Il tratto distintivo dell’attuale esecutivo”, ha chiarito Gemmato, “è il dialogo aperto e costruttivo con tutti i portatori di interesse, in una sinergia virtuosa per la crescita del Paese e la tutela della salute. Con questo spirito, rimarchiamo oggi la cooperazione fra istituzioni e industria, strumento strategico per lo sviluppo, l’innovazione e quindi una migliore offerta di salute. In questo contesto, il digitale rappresenta un alleato prezioso per migliorare l’efficienza, l’accessibilità e la qualità delle cure, nell’ottica della prossimità e di una medicina sempre più centrata sulle effettive esigenze dei pazienti”.

Presente al circolo Barion anche Michele Picaro, europarlamentare, che ha sottolineato l’importanza “del diritto alla salute per i cittadini. Il governo Meloni ha già dimostrato la sua attenzione al tema. Si deve investire oggi in telemedicina, uno strumento utile e innovativo per chi ha bisogno di curarsi. Ma quello che davvero conta è la ricerca, la sperimentazione, senza la quale non sarà mai possibile innalzare l’asticella della qualità della vita dei cittadini, italiani ma anche europei. Qui la parola chiave è fare sistema e sinergia, perché se ragioniamo in ottica europea non possiamo fare altrimenti”.

…E QUELLA DELLE IMPRESE

Tornando al versante delle imprese, una conclusione è stata affidata a Sergio Fontana, presidente di Confindustria Bari-Bat. “L’Italia è oggi la seconda manifattura d’Europa e qui al Sud ci sono imprese valide, che danno valore aggiunto ai territori. C’è capitale umano e, soprattutto, una buona interazione con il mondo della ricerca e delle università, quasi un’osmosi”, ha spiegato Fontana. “Tutto ciò premesso, oggi viviamo un’eccessiva frammentazione del sistema sanitario, troppe sanità diverse. Ed è qui che servono decisioni politiche, per unificare o quanto meno rendere il più omogeneo possibile l’intero sistema”. Quanto alla capacità delle imprese di vincere la sfida della competitività, Fontana a sottolineato un concetto: “oggi solo le aziende che hanno investito in ricerca e innovazione hanno visto i loro fatturati aumentare”.

TUTTI I PREMIATI

Sfide globali in sanità. L’impegno di Pfizer

Patient-driven innovation. La mission di Sanofi

La prevenzione nella salute del futuro. Il ruolo di Gksd Healthcare

L’innovazione tecnologica al servizio dell’healthcare. Il modello di Novartis

Pharma made in Italy, l’esempio di Merck

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