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Competizione e resilienza. Il Pentagono guarda alle nuove mega-costellazioni

L’Esercito degli Stati Uniti è pronto a diversificare i propri sistemi di comunicazione satellitare superando l’attuale monopolio di SpaceX, sfruttando le nuove mega-costellazioni emergenti e dotandosi di un sistema unico per accedere anche a servizi diversi

Al momento Starlink, la mega costellazione per la connettività Internet satellitare di SpaceX, è il principale servizio di comunicazione spaziale, ma sono diverse le aziende che stanno sviluppando nuovi progetti che puntano allo stesso settore attualmente dominato dal servizio di Elon Musk. E proprio a fronte di questa moltiplicazione di provider l’Esercito degli Stati Uniti è pronto ad ampliare la gamma di sistemi per garantire alle proprie unità l’accesso a più opzioni di connettività. È quanto prevede il programma Next-Generation Tactical Terminal, che progetta di sviluppare la capacità di sfruttare costellazioni basate su orbite e bande di frequenza diverse attraverso un singolo terminale, costruendo un ricevitore agnostico. L’obiettivo è dare ai comandanti sul campo un accesso contemporaneo a più servizi satellitari, con evidenti i vantaggi in termini di resilienza e diversificazione delle informazioni ottenibili dallo spazio.

Oggi l’Esercito a stelle e strisce si affida principalmente alla rete satellitare Starlink per il comando e il controllo avanzato. Negli ultimi anni la società di Musk ha ampliato la sua impronta militare, anche fornendo servizi di lancio attraverso i suoi razzi Falcon 9 e Falcon Heavy. Nel 2021 ha poi ottenuto dalla Space Development Agency il primo contratto di produzione di satelliti militari, e nel 2023 la Us Space force ha assegnato all’azienda un contratto per un servizio satellitare. Starshield, la business unit militare di SpaceX, sta anche costruendo una costellazione classificata di centinaia di satelliti per il National reconnaissance office, una flotta di oltre seimila satelliti per l’osservazione terrestre da posizionare in orbita bassa.

Ma l’Esercito degli Stati Uniti vuole mantenere aperte le proprie opzioni, mentre si materializzano nuove mega-costellazioni commerciali. Le realtà interessate alla fornitura di servizi di connettività dallo spazio, anche per clienti militari, stanno infatti crescendo in tutto il mondo. Amazon, per esempio, sta progettando una rete di tremila satelliti, chiamata Progetto Kuiper, il cui primo veicolo spaziale operativo dovrebbe essere lanciato alla fine di quest’anno. Anche OneWeb, con sede nel Regno Unito, e Intelsat, con sede in Lussemburgo, stanno sviluppando grandi costellazioni di comunicazioni satellitari.

Per questo motivo, l’esercito americano sta sperimentando concetti di connettività multidominio, in modo da non dover acquistare un’antenna diversa ogni volta che si cambia fornitore. Con questo progetto, qualunque sia la banda di trasmissione utilizzata dal sistema, l’unità dispiegata potrebbe utilizzare un terminale unico per connettersi con ogni servizio satellitare disponibile e necessario in quel momento, senza dover cambiare sistema e senza dover trasportare un’attrezzatura diversa per ogni fornitore.

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