Sarebbe importante che la scelta del commissario rappresenti un interesse comune, non solo di parte, per garantire che l’Italia continui ad avere un peso rilevante in ambito europeo. La richiesta di Meloni di confrontarsi con Draghi è un segnale positivo. E il campo largo? La linea del partito è puntare su un approccio liberale e riformista, ma la costruzione di un “campo largo” rimane da confermare. Colloquio con la deputata di Italia Viva, Naike Gruppioni
“Credo che il ministro Raffaele Fitto possa essere la figura più autorevole per rappresentarci”. Il giudizio affidato a Formiche.net dalla parlamentare di Italia Viva, Naike Gruppioni, arriva all’indomani del veto posto dal gruppo dei Socialisti europei sulla nomina del candidato del gruppo Ecr, proposto dal premier Giorgia Meloni. Oggi la presidente della Commissione Ursula von der Leyen avrebbe dovuto presentare la squadra. Niente da fare.
Onorevole Gruppioni, il gruppo socialista ha posto il veto sulla nomina di Fitto come commissario europeo. Non le sembra una mossa un po’ avventata nel momento in cui dovrà rappresentare gli interessi del Paese in sede Ue?
Il veto posto dai socialisti potrebbe sembrare avventato, ma probabilmente è motivato da divergenze politiche e programmatiche con Fitto. Tuttavia, in un momento delicato per l’Italia in Europa, serve una figura che abbia un approccio costruttivo e sia capace di dialogare con tutte le forze politiche, nazionali ed europee. Sarebbe importante che la scelta del commissario rappresenti un interesse comune, non solo di parte, per garantire che l’Italia continui ad avere un peso rilevante in ambito europeo. Ribadisco che il ministro Fitto possa essere la figura più autorevole per rappresentarci.
Fitto è sempre stato una figura di garanzia. Che tipo di delega potrà arrivare per lui, anche in virtù del fatto che l’Italia è uno dei Paesi fondatori dell’Unione?
Essendo l’Italia uno dei Paesi fondatori dell’Ue, ci si aspetta che abbia un commissario con una delega significativa, come accaduto in passato con figure di rilievo. Fitto, avendo già esperienza politica europea, potrebbe ricevere una delega che riguarda politiche regionali o coesione, settori in cui ha già operato. Tuttavia, molto dipenderà dalle dinamiche politiche interne al Consiglio e dalla capacità del governo italiano di negoziare posizioni strategiche.
Mario Draghi nella sua relazione ha sottolineato la necessità di rilanciare la competitività europea. Che strada è indicata in quel documento?
La relazione di Draghi insiste sull’importanza di rilanciare la competitività dell’Europa attraverso investimenti in innovazione, digitalizzazione e sostenibilità. La strada indicata passa da una maggiore integrazione economica e una governance europea più efficiente. Questo implica riforme strutturali sia a livello nazionale che comunitario, e la necessità di rendere il mercato unico europeo più dinamico e inclusivo e attrattivo.
Come valuta la richiesta di incontro avanzata dal premier Giorgia Meloni di incontrare l’ex numero uno della Bce per confrontarsi sul report?
La richiesta di Meloni di confrontarsi con Draghi è un segnale positivo. Meloni sta dimostrando la volontà di dialogare con chi, come l’ex presidente della Bce, ha una profonda conoscenza delle dinamiche economiche europee. Questo tipo di confronto potrebbe favorire una maggiore coerenza nelle politiche economiche del governo, nel rispetto del solco tracciato da Draghi per quanto riguarda il rilancio dell’Italia in Europa.
Lei è una parlamentare di Italia Viva. Adesso il partito che linea ha? Secondo lei ci sono margini operativi reali per lavorare nell’alveo del campo largo?
Italia Viva si trova in una fase delicata in cui deve decidere se continuare il percorso solitario o collaborare più strettamente con altre forze politiche, come il Pd e altre formazioni progressiste. La linea del partito puntare su un approccio liberale e riformista, ma la costruzione di un “campo largo” rimane da confermare. La possibilità di cooperare da parte di Iv esiste, ma dipenderà dalla capacità di trovare punti comuni sui programmi e dalle dinamiche politiche che emergeranno nei prossimi mesi. Stiamo attraversando un momento di grandi sfide sia a livello nazionale che europeo, e la capacità di dialogo e confronto tra le forze politiche sarà cruciale per affrontarle.