Parte il primo dialogo spaziale tra Stati Uniti e Italia relativo a tutti i settori, con un’enfasi particolare sull’industria innovativa. È arrivata a Roma, accolta dall’ambasciatore Usa Jack Markell, la delegazione del National space council guidata dal segretario esecutivo Chirag Parikh. Un appuntamento che segnala il legame sempre più stretto tra il nostro Paese e gli Usa oltre l’atmosfera e rappresenta l’ultimo passo di un lungo percorso di collaborazione
Al via a Roma il dialogo bilaterale tra Italia e Stati Uniti sullo spazio. Annunciato a dicembre del 2023 dal segretario esecutivo del Consiglio nazionale dello spazio degli Stati Uniti, Chirag Parikh, intervenendo nel corso delle celebrazioni della Giornata nazionale dello spazio presso l’ambasciata italiana degli Usa, la delegazione del National space council (guidata proprio da Parikh) è stata accolta dall’ambasciatore Usa in Italia, Jack Markell. “I nostri Paesi – ha riferito l’ambasciatore in un post su X – sono partner stretti nell’esplorazione civile e commerciale dello spazio, nella scienza e in molto alto. Come firmatari iniziali degli Accordi Artemis, promuoviamo un’esplorazione spaziale sicura, sostenibile e pacifica”.
In occasione del lancio dell’iniziativa, Parikh aveva sottolineato come “siamo in una nuova era di cooperazione spaziale, non è più solo a livello nazionale, ma internazionale”, e l’Italia continua “a essere un partner indispensabile in tutti i settori cooperazione spaziale civile, per la sicurezza e, naturalmente, commerciale” i cui partenariati continuano a crescere e aumentare. Il dialogo, tra l’altro, arriva alla vigilia della 75sima edizione del Congresso astronautico internazionale, che riunirà dal 14 al 18 ottobre a Milano la comunità astronautica globale, una ulteriore occasione per presentare l’ambizione italiana di porsi quale protagonista del settore spaziale internazionale.
Il dialogo bilaterale che prende avvio è, tra l’altro, anche una ulteriore dimostrazione dei solidi rapporti bilaterali che legano il nostro Paese a Washington, non solo dal punto di vista delle agenzie pubbliche, ma anche da quello della New Space Economy. A inizio settimana, per esempio, il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha incontrato a Palazzo Chigi l’equipaggio della missione spaziale Axiom-3: il comandante della missione Axiom-3, Michael López-Alegría, ex astronauta della Nasa e direttore Business Development di Axiom; Alper Gezeravcı, specialista della missione e il primo astronauta dell’Aeronautica militare turca, di cui è pilota e ingegnere; Marcus Wandt, specialista della missione, pilota dell’Aeronautica militare svedese e riserva del Gruppo astronautico dell’Agenzia spaziale europea; e naturalmente il colonnello dell’Aeronautica militare Walter Villadei, pilota della missione Axiom-3.
Per l’Italia, infatti, Ax-3 è stato frutto di una collaborazione strategica che ha legato sinergicamente, sotto la Presidenza del Consiglio dei ministri, i ministeri della Difesa, delle Imprese e del Made in Italy, dell’Agricoltura, l’Agenzia spaziale italiana e l’Aeronautica militare. In particolare, la presenza nella missione della Forza armata rientra nel contesto della strategia nazionale proposta inizialmente dal dicastero della Difesa e delineata nel Memorandum d’intesa sottoscritto tra il governo italiano e Axiom Space il 19 maggio 2022, parte di una prospettiva più ampia relativa alla successiva presenza umana nell’orbita terrestre.
L’intensificarsi delle collaborazioni internazionali e le sinergie tra i vari attori del settore spaziale, dalle agenzie internazionali alle istituzioni, dai centri di ricerca al comparto industriale, permetteranno all’Italia di cavalcare la Space economy, e il dialogo spaziale tra Roma e Washington segnala il legame sempre più stretto tra il nostro Paese e gli Usa oltre l’atmosfera e rappresenta l’ultimo passo di un lungo percorso di collaborazione.