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Ambiente, energia, geopolitica. Le sfide della prossima Cop29 in Azerbaigian

Una riflessione in Senato in vista della conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici che si terrà dall’11 al 22 novembre a Baku. Giulio Terzi di Sant’Agata: “Azerbaigian partner fondamentale per sottrarre l’Italia e l’intera Europa da quel condizionamento e sottomissione da un unico monopolista, piuttosto aggressivo”. Caucaso e Asia centrale rappresentano due aree di interesse preciso per l’Italia

Ragionare a più cervelli sul ruolo del cambiamento climatico nell’economia complessiva delle politiche dei singoli Paesi, nella consapevolezza che il soggetto ospitante della Cop29, l’Azerbaigian, ha uno status peculiare alla voce energia e geopolitica. Di questo si è discusso in occasione del convegno “Cop29-Azioni congiunte per affrontare le sfide climatiche”, ospitato nella Sala dell’Istituto di Santa Maria in Aquiro a Roma, alla presenza di esponenti istituzionali, politici e diplomatici. Un momento di analisi che riguarda, evidentemente, anche il peso specifico di una macro area molto interessante, come quella che tocca Caucaso e Asia centrale.

Baku soggetto attivo

Due gli aspetti cerchiati in rosso. Il primo, Baku è soggetto attivo nel dossier energetico che investe il vecchio continente. Per il presidente della Commissione permanente Politiche dell’Unione Europea, Giulio Terzi di Sant’Agata la diversificazione energetica è possibile per l’Europa grazie al contributo dell’Azerbaigian. Utile ricordare i numeri del gasdotto Tap che hanno impattato positivamente sul fabbisogno energetico di Italia e dei Paesi Ue, a maggior ragione dopo la guerra in Ucraina (e che è ora interessato dal raddoppio dell’infrastruttura).

Terzi ha spiegato che l’Azerbaigian “è un partner fondamentale per sottrarre l’Italia e l’intera Europa da quel condizionamento e sottomissione da un unico monopolista, piuttosto aggressivo, il senso di riequilibrio basato su dei partner che rispettano lo Stato di diritto rende la Cop29 una riunione tenuta in un clima che distende e rasserena gli incontri fra i mondi imprenditoriali dei nostri due Paesi”.

Il secondo tocca il peso specifico della Cop29 che secondo il senatore Marco Scurria, presidente della sezione bilaterale di amicizia Italia-Azerbaigian, rappresenta “una sfida importante, e credo risolutiva perché questi appuntamenti hanno la capacita’ di mettere tutti intorno a un tavolo e determinare delle linee condivise”. Si tratta di un evento che si inserisce in un momento in cui c’è una nuova commissione Ue “che si sta strutturando e numerose crisi che animano i timori mondiali, sono molto contento della presidenza azera perché è un modo per rinsaldare la nostra amicizia che ultimamente sta sempre più crescendo”.

Dall’ambiente alla finanza

“Enhance ambition and enable, action” è un’iniziativa dedicata alla finanza, utile per mettere in comunicazione decisioni, progetti e iniziative che sono state prese durante le precedenti Cop. L’annuncio è stato dato al convegno dall’ambasciatore della Repubblica dell’Azerbaigian, Rashad Aslanov, secondo cui l’obiettivo di Cop29 in Azerbaigian è quello di coinvolgere tutte le parti, non solo i singoli Paesi, ma anche altri attori come il comparto privato e il mondo delle organizzazioni internazionali al fine di offrire soluzioni ai cambiamenti climatici.

Caucaso e Asia centrale

Non sfuggirà che il Caucaso e l’Asia centrale, come ribadito più volte da Giorgia Meloni, rappresentano due aree di interesse preciso per l’Italia che ha l’intezione di svolgere lì un ruolo attivo e propositivo. Da un lato l’Azerbaigian che, proprio grazie al Tap, è soggetto decisivo alla voce energia, ma non solo, dal momento che sta maturando la consapevolezza di una partnership molto utile per l’Italia al fine di una possibile penetrazione in quella fasce e, perché no, prepararsi con anticipo ad una stagione post bellica legata alla ricostruzione dell’Ucraina.

Dall’altro va sottolineato che si tratta di una macro regione che si intreccia a dossier primari come terre rare e interscambi, alla luce della sua posizione geostrategica. L’Italia lo ha compreso e punta a rafforzare una cooperazione che si sta facendo sempre più multilaterale, perché area cerniera tra Mar Caspio fino al confine con Cina e Russia.



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