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Riforma della governance e Space economy. Ecco gli indirizzi del governo per lo spazio italiano

In un’epoca in cui lo spazio è sempre più al centro delle dinamiche geopolitiche ed economiche globali, il governo presenta la sua strategia per posizionarsi quale attore strategico puntando su innovazione, competitività e sovranità tecnologica. Il documento “Indirizzi del Governo in materia spaziale e aerospaziale” traccia le linee-guida per un futuro spaziale più ambizioso, con l’obiettivo di consolidare il ruolo del Paese nello scenario internazionale

In un’epoca in cui lo spazio è sempre più al centro delle dinamiche geopolitiche ed economiche globali, l’Italia punta a posizionarsi quale attore strategico puntando su innovazione, competitività e sovranità tecnologica. È quanto contenuto nel documento appena pubblicato “Indirizzi del Governo in materia spaziale e aerospaziale”, frutto di una lunga consultazione avviata nel febbraio 2023 dal Ministro per le Imprese e il Made in Italy, Adolfo Urso, e approvato dal Comitato interministeriale per le politiche dello spazio e dell’aerospazio (Comint) a dicembre. Il documento arriva in un contesto particolarmente acceso, segnato dalle polemiche su ipotetici accordi con SpaceX per le comunicazioni satellitari tramite Starlink. Pur essendo una coincidenza, gli indirizzi tracciano alcune risposte indirette, ponendo al centro della discussione una visione strategica che mira a rafforzare l’autonomia nazionale e la competitività internazionale.

Il documento si concentra in particolare su quattro assi strategici fondamentali: ampliare la conoscenza e i benefici per la società, rafforzare la competitività industriale, definire un contesto regolatorio efficace e individuare aree prioritarie per collaborazioni internazionali. Tuttavia, le indicazioni contenute nel testo vanno nello specifico, con alcune considerazioni-chiave che promettono di impattare significatamene il comprato nel suo complesso.

Tra i punti più innovativi del piano, spicca l’istituzione di un fondo sovrano per applicazioni duali, destinato a sostenere imprese strategiche nazionali e internazionali. Questo strumento finanziario rappresenta una leva cruciale per garantire una governance sostenibile del settore, tenendo conto delle sfide etiche e legali che caratterizzano il contesto spaziale. Il documento non fa alcun riferimento a tecnologie come Starlink, ma l’indicazione suggerisce un approccio pragmatico nei confronti delle tecnologie civili il cui sviluppo accelerato può rappresentare un prezioso asset anche per le istituzioni pubbliche (a partire dalle Forze armate, ma non solo).

Altro elemento-chiave è il piano per un’alta formazione innovativa. L’obiettivo, in questo caso, è preparare una nuova generazione di professionisti altamente qualificati, in grado di occupare posizioni strategiche nelle istituzioni, nell’industria e nell’accademia. Questa iniziativa risponde alla crescente richiesta di competenze avanzate necessarie per affrontare le sfide della Space Economy globale. A questo si collega, poco oltre nel documento, l’obiettivo e la necessità di rafforzare la presenza italiana in posizioni chiave all’interno nell’Agenzia spaziale europea (Esa), dell’Euspa e della Dg-Defis, al fine di garantire un ritorno adeguato sugli investimenti nazionali. Sempre sul piano europeo, il documento parla dell’impegno italiano nell’Esa, che viene ridefinito per massimizzare i benefici nazionali, evitando sovrapposizioni con i programmi della Commissione europea. In questo caso, l’obiettivo non è delegare all’Europa eventuali programmi, quanto piuttosto utilizzare le risorse messe a disposizione nel Vecchio continente laddove utile per complementare le capacità nazionali.

In generale, gli indirizzi delineano una strategia nazionale basata su tre ritorni fondamentali: sicurezza e difesa, benefici commerciali e prestigio internazionale. Un approccio duale, che integra la collaborazione con il settore della Difesa, mira a potenziare la capacità decisionale italiana, sfruttando le sinergie tra agenzie e settori industriali. Inoltre, viene data priorità a campi di ricerca avanzata come biomedicina, quantum technologies, robotica e intelligenza artificiale per applicazioni spaziali, per posizionare l’Italia come leader nella scienza e nella tecnologia del futuro.

Soprattutto, il documento evidenzia l’urgenza di riformare la governance del settore in grado di gestire le nuove sfide geopolitiche e industriali. In questo, il documento da esplicito riferimento alla Legge spaziale nazionale. Oltre alla governance del comparto, il documento chiarisce che la nuova legge dovrà prevedere l’attribuzione di chiare competenze certificative e autorizzative degli operatori industriali, con il fine di facilitare i rapporti tra istituzioni e operatori industriali, promuovendo “ure speciali in materia di appalti per promuovere la partecipazione più ampia e aperta possibile degli operatori economici, in particolare delle start up, dei nuovi operatori e delle Pmi”.


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