Skip to main content

L’India apre le porte a Starlink. Un modello per l’Italia?

Mentre l’Italia discute su Starlink e valuta alternative, in India Musk ha già trovato la chiave per entrare nel mercato grazie a un doppio accordo con i colossi locali Mittal e Ambani. Un modello che coniuga innovazione e sicurezza nazionale, garantendo il coinvolgimento delle aziende locali. L’Italia dovrebbe osservarlo con attenzione, anche alla luce del ruolo che Leonardo potrebbe svolgere per garantire l’integrazione di Starlink nel nostro Paese

Mentre in Italia infuria la polemica su Starlink, ipotizzando un ricorso alla costellazione OneWeb della francese Eutelsat (non privo di incognite), Elon Musk entra senza clamori nel mercato indiano. Il patron di SpaceX si è assicurato un accesso privilegiato a un bacino di oltre un miliardo e mezzo di persone, grazie a due accordi separati con i magnati delle telecomunicazioni indiani Sunil Mittal e Mukesh Ambani, a distanza di un giorno l’uno dall’altro. Bharti Airtel di Mittal e Reliance Jio di Ambani, i due principali operatori del Paese, hanno entrambi annunciato partnership con Starlink per portare i servizi Internet via satellite in India. Una svolta per Musk, che finora aveva trovato difficoltà a entrare in India a causa di tariffe elevate e ostacoli regolatori.

La doppia intesa mostra un cambio di strategia per Musk: invece di forzare la mano, il miliardario ha scelto di allearsi con i colossi locali, che in passato avevano chiesto al governo di mettere all’asta lo spettro per l’Internet satellitare, invece di assegnarlo direttamente, evitando uno scontro diretto. Una vittoria per tutti, si direbbe, con Starlink che ottiene un ingresso privilegiato, e Mittal e Ambani che mantengono il controllo del mercato, mentre il governo indiano rafforza i legami con gli Stati Uniti senza rischiare una reazione negativa da parte dei colossi nazionali.

La tempistica degli accordi non è casuale. Il mese scorso, il primo ministro Narendra Modi ha incontrato Musk a Washington per discutere di tecnologia e spazio. L’India, tradizionalmente cauta nel concedere spazi strategici a operatori stranieri, sembra aver ammorbidito la sua posizione, segnalando una crescente apertura agli investimenti americani. L’operazione, in generale, segna anche un intento di collaborazione tra Nuova Delhi e Washington. Inoltre, le partnership riducono il rischio di un veto normativo su Starlink, che ancora è in attesa di approvazione per operare ufficialmente nel Paese.

Ora, restano ancora alcune incognite. Le autorizzazioni regolatorie per Starlink non sono ancora definitive e il modello di business potrebbe trovare ostacoli in un mercato in cui il 5G a basso costo è già diffuso. Inoltre, il prezzo relativamente alto di Starlink potrebbe limitarne la diffusione in un Paese con un Pil pro capite inferiore ai tremila dollari. Tuttavia, l’Internet via satellite offerto da Musk potrebbe rappresentare una svolta per le zone rurali e di confine, dove le infrastrutture terrestri sono carenti. La presenza di Starlink potrebbe rivelarsi strategica anche dal punto di vista della sicurezza nazionale, considerando le tensioni con Cina e Pakistan lungo i confini.

In un mercato enorme come quello indiano, caratterizzato da un’elevata necessità di sicurezza data la situazione geopolitica con i vicini, si è riusciti a trovare un equilibrio tra innovazione e tutela degli interessi nazionali. Il modello adottato, che permette di accedere ai servizi all’avanguardia di Musk senza derogare alla sicurezza né escludere la partecipazione delle aziende locali, potrebbe rappresentare un precedente interessante. Anche in Italia Starlink ha già un accordo con Telespazio, e Leonardo potrebbe assumere un ruolo di garante della sicurezza per favorire un’eventuale selezione del servizio di Musk nella dotazione nazionale di connessione via satellite.


×

Iscriviti alla newsletter