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L’Italia vuole essere protagonista nello spazio. La visita di Meloni da Argotec

In un mondo in cui la geopolitica dello spazio è in rapida evoluzione, l’Italia vuole essere protagonista. La visita della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, allo SpacePark di Argotec conferma l’attenzione del governo per il settore spaziale, fondamentale per la sicurezza e la sovranità tecnologica nazionale

In un mondo in cui la geopolitica dello spazio è in rapida evoluzione, l’Italia vuole essere protagonista di questa nuova era. È in questo quadro che si inserisce la visita della Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, allo SpacePark di Argotec a San Mauro Torinese segna un ulteriore passo nella valorizzazione del comparto space-tech nazionale. L’attenzione del governo per il settore spaziale si conferma una priorità strategica, un comparto che, oltre a essere cruciale per la sicurezza e la sovranità tecnologica del Paese, si trova al centro di dibattiti internazionali, come quello sull’adozione dei sistemi Starlink per le comunicazioni sicure.

“È stato un onore avere il Presidente del Consiglio qui con noi in quest’oggi”, ha dichiarato l’amministratore delegato e fondatore dell’azienda, David Avino, sottolineando il valore della visita per il riconoscimento del Made in Italy nel settore aerospaziale. “Al Presidente abbiamo mostrato i nostri laboratori, dove vengono assemblati i microsatelliti, dalla prima elaborazione alla realizzazione, e da cui si controllano le missioni nello spazio. Compreso il nostro Pathfinder, il primo satellite della costellazione HEO (Hawk for Earth Observation), realizzata da Argotec per il programma IRIDE, lanciato nello spazio a gennaio e destinato a fornire informazioni fondamentali per servizi ambientali, emergenze e sicurezza nazionale”. La crescente attenzione del governo per lo spazio non è casuale. Il settore spaziale è sempre più interconnesso con la sicurezza nazionale, la protezione delle infrastrutture critiche e lo sviluppo economico del Paese.

Argotec, fondata nel 2008, rappresenta oggi una delle eccellenze industriali italiane nel settore spaziale. L’azienda ha una solida collaborazione con la Nasa, con cui ha lavorato per il lancio di microsatelliti innovativi nell’ambito delle missioni Dart e Artemis 1. Nel 2022, è stata l’unica azienda al mondo ad avere due microsatelliti operativi nello spazio profondo, segnando un primato tecnologico che rafforza la posizione italiana nel settore.

Meloni ha potuto vedere da vicino come Argotec stia trasformando un’idea in una realtà industriale di primo piano. “Il Presidente ha potuto vedere con i suoi occhi il funzionamento dei satelliti in orbita – ha affermato Avino – e toccare con mano quanto il Made in Italy sia all’avanguardia in questo settore”. La visita della premier ha messo in evidenza anche il ruolo dello SpacePark di Argotec, inaugurato a ottobre scorso. Un centro di eccellenza che si sviluppa all’interno di un’icona dell’architettura moderna, il complesso disegnato da Oscar Niemeyer nel 1981. Con una superficie di 11.500 metri quadrati, lo SpacePark è un hub in cui convergono ricerca, industria e startup dell’aerospazio. Ospita anche una camera bianca da cento metri quadrati e un’area di produzione avanzata capace di realizzare oltre cinquanta satelliti l’anno, riducendo i tempi di produzione fino al 32% rispetto agli standard attuali.

La visita di Meloni avviene in un momento in cui l’Italia è al centro di una discussione sulla sicurezza delle comunicazioni satellitari. L’adozione di Starlink, il sistema di satelliti di SpaceX, come infrastruttura critica per le comunicazioni sicure del Paese, sta generando un acceso dibattito tra sostenitori e critici. Se da un lato l’affidabilità e la copertura globale del network di Elon Musk sono un’opportunità, dall’altro emergono questioni legate alla sovranità tecnologica e alla necessità di sviluppare capacità nazionali indipendenti. In questo contesto, il programma Iride, finanziato dal Pnrr, rappresenta una risposta strategica italiana per garantire un sistema autonomo di osservazione della Terra e monitoraggio ambientale. La costellazione HEO di Argotec si inserisce proprio in questa logica, con l’obiettivo di rendere il Paese meno dipendente da tecnologie straniere e più resiliente dal punto di vista tecnologico.


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