La Space smart factory di Thales Alenia Space, inaugurata alla presenza del Presidente Mattarella, segna un passo avanti per l’industria spaziale italiana ed europea. Nata dentro il programma Space factory 4.0 e sostenuta dal Pnrr, unisce automazione, digitalizzazione e collaborazione pubblico-privata. È il simbolo di una strategia che intreccia innovazione, sovranità tecnologica e competitività industriale nel nuovo spazio europeo
Un nuovo tassello si aggiunge alla mappa dell’industria spaziale europea con l’inaugurazione della Space smart factory di Thales Alenia Space, cuore del programma Space factory 4.0. L’impianto rappresenta un punto d’incontro tra innovazione tecnologica e visione strategica, pensato per accelerare la produzione satellitare e consolidare la capacità autonoma del continente nello spazio. Alla cerimonia di inaugurazione ha preso parte anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, presenza che ha dato rilievo istituzionale a un progetto che guarda al futuro industriale del Paese e alla competitività europea nel settore.
Il modello Space factory 4.0 e la sfida della cooperazione
La nuova fabbrica integra automazione, digitalizzazione e processi di produzione intelligente. Qui nascono i satelliti di nuova generazione, frutto di un sistema interconnesso che permette di gestire in modo flessibile e rapido le diverse fasi della costruzione. Il progetto Space factory 4.0, sostenuto dall’Agenzia spaziale italiana con fondi del Pnrr per il 49%, rappresenta un modello di cooperazione pubblico-privato che coinvolge anche centri a Milano, Torino, Mola di Bari e Pisa. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha ricordato che “è la dimostrazione di come si possano meglio utilizzare le risorse europee e di come si possa fare una partnership tra pubblico e privato. Questo è un esempio emblematico di quello che vogliamo fare insieme agli altri attori europei per garantire l’autonomia strategica europea sullo spazio”.
Leonardo e Asi, la filiera italiana costruisce il futuro dello spazio
Dal fronte tecnico, il presidente dell’Asi Teodoro Valente ha spiegato che “l’inaugurazione di questo impianto allo stato dell’arte corona anni di impegno intenso da parte dell’Agenzia spaziale italiana e completa la rete di facility operanti sul territorio nazionale per l’assemblaggio, integrazione e test di satelliti”.
“Il nostro obiettivo è di diventare dei player globali perché non ce ne sono molti” ha spiegato Roberto Cingolani, amministratore delegato di Leonardo. “Con un impegno profondo per fare questo a livello europeo. Non smetteremo di cercare alleanze e di credere in uno spazio europeo della difesa. Spero che da qui nasca qualcosa di più grande che porti il nostro gruppo a non essere fanalino di coda”.
Il presidente di Leonardo, Stefano Pontecorvo, ha sottolineato che “questa struttura rappresenta un elemento fondamentale per il futuro industriale del nostro gruppo e per la competitività dell’Europa nello spazio.” Accanto a lui Massimo Claudio Comparini, responsabile della Divisione Spazio di Leonardo, ha ricordato che “si tratta di un’infrastruttura pensata per produrre satelliti in modo modulare e seriale, con tempi ridotti e qualità costante”.
Thales Alenia Space, l’Italia che innova e guarda lontano
Per Thales Alenia Space, l’amministratore delegato Hervé Derrey ha parlato di “un passo decisivo verso un nuovo modo di concepire la produzione spaziale, fondato su digitalizzazione e collaborazione”, mentre il presidente della divisione Italia, Luigi Maria Di Paolo, ha ricordato che “questa fabbrica è un investimento nel futuro, un luogo dove si incontrano la capacità ingegneristica e la visione di sistema del nostro Paese”.
In un settore in cui la competitività globale si gioca sulla capacità di produrre più rapidamente, con minori costi e maggiore autonomia, la Space smart factory è insieme simbolo e strumento. L’Italia, attraverso Thales Alenia Space, Leonardo e l’Asi, si posiziona come ponte industriale tra ricerca, politica e mercato. La presenza di Mattarella ha segnato il riconoscimento istituzionale di questa sfida, con lo spazio inteso come frontiera non solo tecnologica ma anche politica, in cui l’innovazione diventa garanzia di sovranità e opportunità economica per il Paese.