Dati incoraggianti per gli investimenti in energia pulita nel primo trimestre 2014: grazie al fotovoltaico di piccola taglia in Giappone e negli Usa e alla crescita nei Paesi emergenti, sono aumentati del 10% rispetto allo stesso periodo del 2013. In base all’ultimo rapporto di Bloomberg New Energy Finance, da gennaio a marzo il settore ha attratto infatti 47,7 miliardi di dollari, rispetto ai 43,6 del primo trimestre 2013.
LE TENDENZE
Due le tendenze che emergono dal report (sintesi in allegato in basso). Una è l’espansione degli investimenti in un numero sempre crescente di Paesi emergenti: nei primi tre mesi dell’anno 2 dei 4 maggiori progetti di rinnovabili finanziati sono in Indonesia e Kenya. L’altra è la crescita del peso sul totale degli investimenti del fotovoltaico di piccola e media taglia (meno di 1 MW).
Grazie a un calo del costo dell’elettricità solare di oltre il 50% in 4 anni, il FV continua infatti ad accelerare. Nel 2013, come da ultimo report UNEP, l’aumento del 26% nell’installato annuale FV (dai 31 GW del 2012 ai 39 GW del 2013), a causa del calo dei prezzi, si è tradotto in un decremento del 20% negli investimenti. I dati Bloomberg su questo primo trimestre mostrano invece una crescita del FV anche in termini di investimenti assoluti, saliti del 23% rispetto allo stesso periodo, fino a 27,5 miliardi di dollari, e una prestazione ancora più impressionante se si guarda ai piccoli impianti, che hanno raccolto il 42% in più, per 21,2 miliardi. Nei primi 3 mesi del 2014, ricordiamo, secondo i dati diffusi da NPD Solarbuzz, si sono installati nel mondo 9 GW di FV, il 35% in più del precedente record di un primo trimestre, registrato proprio l’anno scorso.
LE SMART TECHNOLOGY
Altro settore che sta decollando, quello delle cosiddette smart technology, che comprende tecnologie per la smart grid, efficienza, accumuli, veicoli elettrici: in questo inizio di 2014 la crescita registrata da Bloomberg sullo stesso periodo 2013 è del243%, per un totale di 3,1 miliardi. Calati invece del 16%, a 13,9 miliardi, gli investimenti in eolico, giù anche i biocarburanti, -28% a 664 milioni, mentre la geotermia passa da praticamente nulla a 1,8 miliardi di dollari, (di cui 1,6 in un singolo progetto).
I DATI PER AREA GEOGRAFICA
Scomponendo i dati per aree geografiche, l’Asia e l’Oceania (escludendo Cina e India) hanno messo a segno una crescita degli investimenti in energia pulita del 26% a 12,1 miliardi di dollari, gli Usa un notevole +95% a 7,9 miliardi di dollari, e il Brasile addirittura un +211% (a 1,3 miliardi di dollari). In cima alla classifica resta la Cina, con 9,9 miliardi di dollari investiti nei primi tre mesi 2014, un aumento del 18% sullo stesso periodo del 2013, restando comunque in cima alla classifica degli investimenti per Paese. Bene anche il Medio Oriente e l’Africa (+82% a 2,4 miliardi di $), mentre non sembra arrestarsi la crisi dell’Europa, che ha scontato un tracollo del 30% a 11,1 miliardi di dollari.
I RISULTATI IN BORSA
Risultati buoni per le rinnovabili anche in Borsa: il WilderHill New Energy Global Innovation Index (Nex), l’indice azionario che segue 100 aziende del settore, ha segnato un aumento dell’11% nel primo trimestre fino a un valore quasi doppio rispetto al minimo storico del luglio 2012. I capitali raccolti sui mercati pubblici dalle compagnie dell’energia pulita sono cresciuti addirittura del 195% rispetto al primo trimestre 2013, arrivando a 3,6 miliardi, anche grazie a grosse operazioni come quella del produttore di veicoli elettrici Tesla che emesso titoli convertibili per 2 miliardi di dollari o quella da 603 milioni del gigante delle turbine eoliche Vestas.