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Ecco i protagonisti della sfida digitale di Renzi

Il vento dell’innovazione soffia sempre più forte. Spazza gli ultimi inghippi burocratici dell’Agenzia per l’Italia digitale e stimola pure le idee di un folto gruppo di parlamentari renziani, più o meno doc. E nell’era Renzi profuma di innovazione anche Palazzo Chigi.

I PASSI DELL’AGENZIA DIGITALE

L’Agenzia diretta da Alessandra Poggiani sta lavorando per incasellare alcuni tasselli mancanti. Sul decreto di nomina del Comitato di indirizzo dell’Agid, firmato venerdì scorso dal ministro Marianna Madia, manca solo il visto della Corte dei Conti. Il Comitato presieduto dal parlamentare di Scelta Civica Stefano Quintarelli sarà composto da nove membri, incluso il presidente. Un dubbio interpretativo sullo statuto relativo ai componenti del Tavolo permanente per l’innovazione (leggi qui da chi è composto) ne ha ritardato fino a quella data la nomina effettiva.

L’AGID TRA PASSATO E FUTURO

Intanto, dopo aver fatto i conti con i ritardi del passato, all’Agenzia per l’Italia digitale è tempo di sfogliare la nuova agenda Poggiani (leggi qui i progetti di Poggiani). Per la sua attuazione si dovrà però fare sempre i conti con le lungaggini burocratiche.
Lo ha rilevato anche Quintarelli su Twitter, quasi prendendo a sorpresa le difese del direttore Poggiani con cui si è conteso la scorsa estate la poltrona dell’Agid:

CHI INNOVA A PALAZZO CHIGI

Ma esperti di nuove tecnologie sono stati reclutati da Renzi anche per i vertici del dicastero retto da Madia e di Palazzo Chigi.
“Non dovrebbe stupire che già siano nate incomprensioni e tensioni fra tante voci in capitolo”, ha scritto in un editoriale Gildo Campesato, direttore del Corriere delle Comunicazioni.

Alcune di queste voci rientrano nella squadra dei consiglieri di Renzi a titolo gratuito. Si tratta del consigliere per l’innovazione Paolo Barberis, animatore dell’acceleratore di imprese Nana Bianca, e di Riccardo Luna, giornalista e saggista, già direttore della rivista Wired. Ruolo però da non confondersi con il suo mandato da “digital champion” con il quale il governo ha reso Luna ambasciatore dell’Agenda digitale italiana.

L’UFFICIO STAMPA PIÙ SOCIAL DELLA STORIA

Altri esperti formano la squadra, sempre in espansione, dei comunicatori di Renzi.
Come rivela Il Fatto Quotidiano nuove leve social affiancano Filippo Sensi, su Twitter conosciuto come Nomfup, portavoce di Renzi, capo ufficio stampa, spin doctor e curatore dei social network.

Ma il duro lavoro svolto a fianco dall’ipercinetico premier ha un costo. Sensi, che come si legge su Il Fatto Quotidiano, avrà finalmente un contratto. Stando ai numeri riportati dal Fatto il suo stipendio supera quello incassato dal premier, che dai dati pubblicati sul sito del governo equivale a 114.796,68 lordi più 9.5666,39 euro.
Il portavoce del premier percepirà poco meno di 170mila euro lordi, tra voci fisse e voci variabili (91.696,86 euro di “trattamento economico fondamentale”, più 59.500 euro di “retribuzione di posizione variabile”, più 18.360 euro di “indennità di collaborazione”).

A mettere a punto la nuova strategia online del premier c’è anche Francesco Nicodemo, passato da responsabile comunicazione del Partito democratico ad assistente del capo della segreteria tecnica per 60 mila euro lorde. “Il compito vero è influenzare i social network”, sottolinea maliziosamente il Fatto.


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