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Silvio Renzi e Roma Mafiata

Anche nella storia recente, le norme ad personam (o ad personas) non sono andate soltanto a beneficio dell’ex Cav, il quale, tra l’altro, nella trascorsa legislatura, ha impiegato tempo, energie e risorse politiche nel far approvare dal Parlamento leggine, affondate, una dopo l’altra, dalla Consulta. Ora, alla luce della ‘’norma del 3%’’ (una percentuale che ricorre nei guai del BelPaese), si dice che Silvio Berlusconi ci abbia provato di nuovo, con la complicità del suo ‘’compagno di merende’’ del Piazzale del Nazareno. Ammesso (e non concesso) che davvero si cercasse un salvacondotto per l’ex Cav, è stato corretto svelare la manovra ed è comprensibile  gridare allo scandalo (anche perché l’articolo incriminato sembra non avere né padri né madri). Ma è ancor più  scandaloso che qualunque norma di legge – per sua natura di carattere generale – debba essere concepita e scritta in maniera tale da non essere utilizzabile da un cittadino che risponde al nome di Silvio Berlusconi.

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L’inchiesta Mafia Capitale ‘’segna il passo sul posto’’ (così ordinava il professore di ginnastica, alla scuola media, quando ci faceva marciare da fermi). Elementi nuovi non ne emergono e, piano piano, la vicenda risale ‘’in disordine e senza speranza’’ le pagine dei quotidiani: dalle prime a quelle interne. Trova conferma l’opinione che quel ‘’pasticciaccio brutto’’, certamente molto grave, sia destinato a sgonfiarsi rispetto ai toni apocalittici delle prime ore?

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Nel testo diramato dal governo la vigilia di Natale a proposito del jobs act Poletti 2.0, vi sono diverse stranezze. Per esempio, non è prevista – come è sempre avvenuto in considerazione del carattere fiduciario del rapporto – l’esclusione del lavoro domestico dall’applicazione delle norme sul licenziamento. L’articolo 2 si riferisce, infatti, al datore di lavoro, ‘’imprenditore o non imprenditore’’. Significa che una famiglia potrà essere portata in giudizio quando dà i classici ‘’otto giorni’’ ad una colf?

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C’è un solo modo efficace per contrastare l’assenteismo patologico: ripristinare – come era una volta – il mancato pagamento dei c.d. giorni di carenza (le prime tre giornate di assenza per malattia) e cominciare a corrispondere la retribuzione integrativa prevista, a carico del datore,  a partire dal quarto giorno, quando ha inizio la copertura assicurativa obbligatoria.

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Parigi, ore 11,40 del 7 gennaio: libertà, eguaglianza, fraternità. Ta ta ta ta ta……

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