Nell’audizione appena conclusa del presidente della Bce, Mario Draghi, ho molto apprezzato due punti essenziali del suo intervento.
Primo: il presidente Draghi ha ricordato che nell’area euro (e in Italia, aggiungo, la situazione è ancora peggiore) il livello della tassazione e’ eccessivamente elevato. Secondo: ha spiegato a tutti (e mi auguro che il ceto politico italiano lo comprenda) che l’attuale tendenza e’ purtroppo quella di una crescita non strutturale.
Ergo, o si coglie al volo l’occasione per un vero taglio delle tasse (con relativa e coordinata spending review) e per un coraggioso attacco al debito pubblico, oppure l’Italia rischia di sciupare l’occasione del Qe, ritrovandosi a quel punto nelle condizioni molto negative che ho anticipato nella mia domanda al presidente Draghi.