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G8, Strasburgo tortura ingiustamente l’Italia

La Corte di Strasburgo ha condannato l’Italia per i fatti della Diaz di Genova, dove, come ritorsione per i disordini in occasione del G8, le Forze di Polizia avrebbero commesso delle vere e proprie torture. La condanna, poi, si è estesa al fatto che nell’ordinamento penale italiano non è previsto il reato di tortura.

E’ una sentenza dura da incassare per un grande Paese civile. Soprattutto quando la giustizia italiana non era stata inerte, ma aveva processato e condannato i responsabili di quei tragici eventi, con tratti di maggiore severità di quelli riservati ai devastatori della città.

Il Parlamento ora si affretterà a varare nuove norme penali in materia. Ci associamo a quanti invitano a ‘’non demonizzare’’ le Forze dell’Ordine che ormai rappresentano l’esile barriera a difesa delle Istituzioni democratiche contro la violenza e  il caos che stanno avvelenando i pozzi del vivere civile.

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Nella conferenza stampa di presentazione del Def Matteo Renzi ha parlato a lungo, sparando a raffica migliaia di parole in libertà con quell’andazzo saputello e didascalico che stona in bocca a un ragazzino. Da lui l’opinione pubblica si aspettava una spiegazione molto semplice: come e dove tagliare una decina di miliardi di spesa pubblica per neutralizzare le clausole di salvaguardia ed evitare l’aumento dell’Iva e delle accise. Silenzio assordante.

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Durante lo stalinismo, tutte le foto ufficiali della Rivoluzione d’ottobre vennero ritoccate per eliminare l’immagine di Lev Trotsky. Non intendiamo fare paragoni, ma nei giorni scorsi un importante quotidiano ha pubblicato una foto di Silvio Berlusconi ‘’folgorante in soglio’’ che taglia un nastro inaugurale circondato dai maggiorenti del partito di allora. Se si dovesse applicare la ‘’cura Trotsky’’ alle immagini di quelli che lo hanno nel frattempo lasciato, resterebbero al suo fianco, piuttosto distanziati, solo Renato Brunetta, Denis Verdini e Daniela Santanchè. Gli ultimi due fino a quando?

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L’Ufficio stampa del Quirinale comunica che nelle prossime occasioni il Presidente eviterà i voli di linea e si sposterà con l’aereo di Stato.

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