Skip to main content

Il Corriere della Sera, chi ha ragione tra Cazzullo e Panebianco?

Nel Centenario dell’entrata in guerra dell’Italia nel primo conflitto mondiale, si è sviluppata una garbata polemica da due “grandi firme” del Corriere della Sera, Angelo PanebiancoAldo  Cazzullo, sulla questione della riabilitazione da parte del Parlamento dei c.d. disertori che perirono (circa in un migliaio) sotto il fuoco dei plotoni di esecuzione.

Panebianco ha sostenuto che è sbagliato aver messo sullo stesso piano coloro che morirono obbedendo agli ordini e quanti furono condannati perché non lo fecero. Cazzullo, che ha dato alle stampe un libro sulla Grande Guerra, ha ricordato le pagine nere delle decimazioni, della giustizia sommaria, delle crudeltà e delle abiezioni compiute da Comandi inetti ed incapaci.

A chi dare ragione? Ambedue le analisi di quella vicenda dolorosa hanno in sé tanta verità. Angelo Panebianco ha ragione a sottolineare che il voto del Parlamento nascondeva un sentimento di pacifismo rinunciatario. Ma non si possono negare le assurdità di quel conflitto. Cento anni dopo non sarebbe stato opportuno ed utile riesaminare caso per caso, distinguendo tra i vili e le vittime innocenti. Meglio un atto generale di clemenza.

++++

Vincenzo De Luca afferma che chi è eletto dal popolo ha diritto di governare. Ha ragione. Ma non era ciò che ha sostenuto per anni anche Silvio Berlusconi?

++++

Adesso si scoprono i possibili vizi di costituzionalità della legge Severino (la vergogna del Governo Monti). Viene normale chiedersi se anche la sua applicazione retroattiva non meritasse quel parere della Consulta che veniva richiesto da Silvio Berlusconi.

++++

La Commissione Antimafia ha reso nota, a puntate, la lista degli “impresentabili” due giorni prima del voto. In verità è molto più corretto il Consiglio Supremo degli ayatollah.

CONDIVIDI SU:

Gallerie fotografiche correlate

×

Iscriviti alla newsletter