Oggi si svolge la ‘’madre di tutte le udienze’’ della Corte Costituzionale, che esaminerà il ricorso sul blocco dei contratti pubblici. Corre voce che i ‘’giudici delle leggi’’ ancora una volta siano divisi.
Sembra esservi unanimità nel respingere il ricorso (che non ha alcun fondamento giuridico perché non esiste un diritto al rinnovo dei contratti garantito dalla Carta). Una parte di loro, tuttavia, vorrebbe invitare il governo a chiudere al più presto questa fase e a ripristinare normali relazioni sindacali.
Una sentenza siffatta creerebbe qualche problema all’esecutivo: verrebbe escluso l’aspetto della retroattività, ma i sindacati riceverebbero un assist notevole per chiedere (e ottenere) di riaprire i negoziati.
Sarebbe, inoltre, un ulteriore esempio – seppure con minori effetti critici della sentenza n.70 – di ‘’giustizia creativa’’ rivolta ad indirizzare la politica del Paese e ad indicarne le priorità.
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