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Tutte le capriole della Brigata Kalimera

Si è svolto un vertice informale con quattro delegazioni (Germania, Francia, Grecia, Commissione) prima della riunione dell’Eurogruppo. Matteo Renzi: ‘’Vengo anch’io?’’. ‘’No. Tu no’’.

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Barack Obama telefona ai principali leader europei invitandoli a interporre buoni uffici per arrivare a un accordo che consenta alla Grecia di rimanere nel club dell’euro. Potrebbe essere lui a dare il buon esempio: perché non ordina alla Fed di erogare il prestito straordinario chiesto dal governo ellenico? Basterebbero solo 7 miliardi di dollari, visto che ormai il cambio con l’euro è quasi alla pari.

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La democrazia non è una prerogativa di Syriza. Perché Angela Merkel non convoca anche lei un referendum per chiedere agli elettori tedeschi se vogliono continuare a mantenere i greci? Scommetto che i ‘’compagnucci’’ della Brigata Kalimera direbbero che si tratta di una provocazione antidemocratica e punitiva.

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Un tempo c’era il ‘’fattore K’’ che impediva alla più importante forza della sinistra italiana di poter accedere al governo del Paese. Oggi la ‘’conventio ad excludendum’’ si è dileguata insieme al crollo della Cortina di ferro, la sinistra comunista ha cambiato nome ed ha persino evitato di aggiungere la parola ‘’social’’ all’aggettivo ‘’democratico’’. E’ stata – da ex – forza responsabile molto più ‘’europeista’’ e rigorosa del centro destra. Eppure, oggi, fulminati sulla via di Atene, gli ultimi eredi di quella tradizione stanno gettando alle ortiche decenni di cultura di governo.

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Tra stabilità e sviluppo non c’è alternativa, ma coerenza e continuità. La stabilità è un presupposto ed una precondizione dello sviluppo.

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La buona scuola. Il Governo vada avanti.

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