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Pubblica amministrazione, bene la riforma Madia (ma non festeggiamo troppo)

Trattandosi di una legge delega gli effetti innovatori della riforma Madia 2.0 si potranno valutare compiutamente quando saranno varati i decreti attuativi e soprattutto da come le nuove norme incideranno sul funzionamento della pubblica amministrazione. Non è la prima volta che il settore viene investito da ambiziosi progetti di riforma che, all’atto pratico, hanno lasciato le cose come stavano.

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La minoranza dem non perde occasione per commettere dei gravi errori. Non si sostiene la candidatura, per il cda della Rai, di un professionista di grande prestigio, come Ferruccio de Bortoli, per fargli ottenere solo due voti. Non ha proprio senso strumentalizzare le persone al solo scopo di condurre una battaglia interna… insensata.

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Se la sinistra dem voleva contrapporre un proprio candidato al renziano Guelfo Guelfi bastava che proponesse il nome di Ghibellino Ghibellini.

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Gianni Riotta si è convertito alla tv conducendo un talk show più o meno uguale a tutti gli altri che imperversano sulle reti televisive. Sfoggia una folta barba brizzolata. Gli amici raccontano che non vuole farsi riconoscere.

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“Per garantirsi la sopravvivenza, però, una Repubblica ‘’fondata sul lavoro’’ come la nostra ha dovuto accettare che, per un lungo periodo, la costituzione fosse ‘’messa da parte’’ e restasse proprio ininfluente nei luoghi di lavoro, in attesa che maturassero le condizioni favorevoli al dispiegamento della  potenzialità intrinseca di innovazioni ordinamentali d’importanza strategica: l’organizzazione sindacale è libera e lo sciopero è un diritto’’.  Chi scrive è Umberto Romagnoli (Giuristi del Lavoro. Percorsi italiani di politica del diritto. Donzelli 2008), giuslavorista autorevole della scuola bolognese di Federico Mancini. Le due innovazioni strategiche citate chiamano in causa il primo comma dell’articolo 39 Cost. e il contenuto del successivo  articolo 40: le due norme, immediatamente percettive, che hanno consentito – grazie al ‘’diritto vivente’’ ovvero alla giurisprudenza anche di rilevo costituzionale – di istituire e regolare un moderno diritto sindacale anche in mancanza di una  legislazione ordinaria attuativa. Pietro Ichino è avvertito.

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