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Contratti, i comandamenti (impolitici) dei metalmeccanici della Uil

Oggi incontriamo Federmeccanica a cui invieremo a fine mese il testo della piattaforma rivendicativa relativa al rinnovo del Contratto nazionale di lavoro che scade a fine anno.

Fino al 28 settembre terremo assemblee informative sul testo in questione nei luoghi di lavoro e completeremo la consultazione tra gli scritti dei metalmeccanici di Cisl e Uil sul documento succitato.

Siamo convinti dell’apprezzamento da parte del popolo metalmeccanico. Contiamo di essere convocati da Federmeccanica nei giorni immediatamente seguenti all’atto formale da noi posto in essere.

E’ importante ribadire questo appuntamento, affinché non si confonda con quello previsto questa mattina alle ore 10.30. Si tratta della convocazione di Federmeccanica rivolta ai tre principali sindacati metalmeccanici per aggiornarli sull’andamento del settore.

La riunione, prevista nella sede romana al quartiere Eur degli imprenditori metalmeccanici, ha un suo valore specifico. Al di là dei consueti resoconti (ipotizziamo fin da ora, rappresentati graficamente da una consistente carrellata di “slide” sulla crisi che ha inferto profonde ferite alle realtà industriali e manifatturiere, in particolare) l’incontro potrà essere utile ad approfondire diversi aspetti di contrapposizione aperti negli ultimi mesi tra le posizioni dei sindacati e quelle dei datori di lavoro.

Il riferimento, per esempio, è a quanto accaduto intorno alla vicenda del Ferragosto lavorativo all’Electrolux di Susegana. Ci ha lasciato perplessi che, in una azienda in cui tutte le organizzazioni sindacali hanno firmato accordi di flessibilità, si sia scelta la strada di contattare direttamente i lavoratori.

In questo gruppo abbiamo accettato la solidarietà e i sabati di lavoro e lo abbiamo fatto per difendere l’occupazione. Per questo non c’era necessità di evitare il confronto con i sindacati per mettere in piedi un turno di lavoro in un giorno festivo.

Ecco perché l’incontro odierno con Federmeccanica può rivelarsi utile a capire se quella di Electrolux è stata una iniziativa isolata o se invece c’è chi pensa davvero di istituire un nuovo metodo per cui l’azienda si rivolge direttamente ai lavoratori.

Certo, accenneremo anche al contratto, ma solo per preannunciare la piattaforma che giungerà alla controparte. Niente di più. Delle buone ragioni a sostegno delle richieste normative e retributive da noi avanzate se ne parlerà con gli imprenditori quando avranno la bontà di convocarci in un incontro “ad hoc”.

Ma, possiamo sottolinearlo fin d’ora che realizzare il contratto è un obiettivo utile per i lavoratori, per le aziende, per il Paese, per il governo.

Un positivo epilogo contrattuale libererebbe risorse non solo in favore dei metalmeccanici, ma sarebbe utile alla ripresa per l’iniezione di fiducia sull’intero sistema. Si parla tanto di stagnazione secolare che affliggerebbe il sistema produttivo a livello internazionale, ma i rinnovi contrattuali costituiscono il giusto antidoto al blocco dei consumi e ai Pil che faticano a crescere.

Ma siccome il sindacato in questa fase non vive di un’opinione pubblica favorevole (tanto che in qualche titolo giornalistico si vagheggia di solitudine, nonostante i milioni di iscritti su cui conta e per cui agisce l’organizzazione in questione) è indispensabile che continui a fare sindacato e basta, senza scimmiottare la politica.

Il sindacato deve stare sul proprio terreno, deve compiere la fatica della rappresentanza. Solo così conserva la sua autonomia: tratta o attacca un governo sul merito dei suoi provvedimenti, a prescindere che sia quello di Silvio Berlusconi, di Matteo Renzi o, domani, chissà di chi.

In questo senso mi conforta il posizionamento della stessa Uil confederale guidata da Carmelo Barbagallo, un dirigente sindacale che ha una conoscenza perfetta della macchina dell’organizzazione e mantiene, di conseguenza, la libertà di portare le innovazioni che servono sia a livello interno, sia nelle relazioni al di fuori del sindacato stesso.

Poi, è la persona che ricorda ogni giorno la necessità dei rinnovi contrattuali per il bene del Paese. In quest’ottica sono perfettamente d’accordo con lui. I metalmeccanici entro l’anno in corso dovranno rinnovare il loro contratto nazionale.

Rocco Palombella

*Segretario generale della Uilm



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