Che succede tra i Popolari europei e il governo italiano? Davvero tutto, ma proprio tutto, il Ppe attacca a brutto muso il premier Matteo Renzi? Le indiscrezioni che filtrano dai palazzi europei stridono in parte con quanto scrivono oggi i giornali italiani.
Certo Manfred Weber non ha usato giri di parole per criticare il presidente del Consiglio italiano. Il tedesco, vicinissimo alla Merkel, è entrato in scena dichiarando: “Renzi sta mettendo a repentaglio la credibilità europea a vantaggio del populismo”.
Nelle stesse ore in cui Weber attaccava a testa bassa Renzi, del tema si discuteva anche nella compagine italiana del PPE: da una parte Forza Italia e dall’altra UDC e NCD che sostengono il governo.
Forza Italia interpreta l’atteggiamento di Renzi come quello di un premier che stimmatizza l’Europa per spostare magari l’attenzione dal caso Etruria, che lambisce il ministro Maria Elena Boschi. Sempre gli azzurri ribadiscono che Renzi non ha una seria volontà di migliorare i Trattati, perché non fa proposte di cambiamento concrete, preferendo interviste o dichiarazioni al calor bianco.
Dall’altra parte, la compagine del Ppe che sostiene il governo Renzi (Udc-Ncd) sottolinea le riforme avviate o approvate dall’esecutivo italiano e ribadisce che questa polemica non serve ne all’Italia ne all’Europa e allontana i cittadini.
A difesa del premier Renzi è arrivata anche la dichiarazione del presidente del Gruppo S&D, Gianni Pittella: “Ridicolo e irresponsabile parlare di Renzi come di uno che lavora per sfasciare e disintegrare l’Europa”, ha detto l’esponente italiano del Pd.
La sensazione di molti deputati non italiani del Ppe, invece, è che Renzi stia alzando i toni perché è in difficoltà e, avendo capito che a Bruxelles “i conti italiani non tornano”, cerca di rilanciare.