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Donald Trump? Un Machiavelli americano. Parola di Ignatius

Donald Trump

Donald Trump is the American Machiavelli”. Il Washington Post titola così un commento della star degli opinionisti David Ignatius. Vale la pena parlarne. Può essere “un bugiardo”, “un bullo” e ha un “vorace appetito sessuale”, tra le qualità che il filosofo fiorentino riteneva importanti per un leader, dice Ignatius: “Nessuno vorrebbe un dittatore neo-feudale a condurre una democrazia del 21° secolo, si potrebbe pensare. Ma il pubblico americano ha votato martedì per Trump, forse in parte perché condivide il concetto di forza di Machiavelli, o come amava definirla, ‘virtù'”.

“Cesare Borgia era considerato crudele, ma la sua crudeltà pose fine ai disordini in Romagna, unendola in pace e lealtà”, è scritto nel “Principe”. Parallelismi? Per la firma del WaPo forse: “Viviamo in un mondo in cui personalità machiavelliche, leader spietati con una visione cinica della natura umana, sembrano sempre più dominanti. In cima alla scena mondiale in questi giorni ci sono [leader] duri e autocratici, come ad esempio il presidente russo Vladimir Putin, il presidente cinese Xi Jinping e il presidente turco Recep Tayyip Erdogan” scrive. Ma aggiunge: “Trump potrebbe essere tentato di prendere posto accanto a loro sul podio. Ma quando farà il giuramento il 20 gennaio, egli rappresenterà una democrazia la cui Costituzione e la Carta dei Diritti rimane la speranza del mondo”.

Il paradigma del Principe per spiegare il successo di Trump non è nuovo. C’era passato il conservatore Weekly Standard, utilizzando come proxy “la distillazione moderna del libro di Machiavelli” (cit. della Los Angeles Book Review), ossia “The 48 Laws of Power” di Robert Greene. Anche sull’Huffington Post era apparsa la similitudine, in un pezzo di Jon Wisman, professore di economia all’American University di Washington. Poi Forbes, dove lo scrittore Robert Ashgar provava a spiegare l’appeal di Trump: “Quello che Trump dimostra è l’osservazione degli psicologi evolutivi i quali sostengono che gli esseri umani adorano la proiezione di autorità più o meno allo stesso modo di come fanno gli animali”. A luglio Harvey Mansfield, un’autorità mondiale nel campo degli studi su Machiavelli sul The Wall Street Journal ha scritto che Trump mette bene in pratica uno dei consigli del pensatore fiorenti, “vincere con disonore è meglio che perdere con onore”.


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