Claudio, Marisa, Paola, Leonardo Maria, Luca e Clemente. Tutti Del Vecchio, figli di Leonardo, il patron di Luxottica che ha annunciato la fusione con i francesi di Essilor che farà nascere un colosso dell’occhialeria con più di 140.000 dipendenti e vendite in oltre 150 Paesi.
Leonardo Del Vecchio, che detiene oggi il 61,9% del capitale sociale di Luxottica, attraverso la finanziaria lussemburghese Delfin (a cui fa capo il controllo di Luxottica con il 62%) sarà il maggiore azionista della società che nascerà dall’unione, con una quota tra il 31 e il 38% e guiderà il colosso come presidente esecutivo e amministratore delegato, anche se i francesi avranno un ruolo per nulla secondario, come sottolinea Stefano Cingolani su Formiche.net.
La fusione delle due società (qui e qui gli articoli di approfondimento di Formiche.net a cura di Fernando Pineda e Laura Magna) segue il recente riassetto di Delfin a favore di figli e moglie che ha previsto l’aumento di capitale, portando Leonardo Del Vecchio a salire nel capitale della holding fino al 25%, e alcune modifiche statutarie relative alla successione.
“Quanto basta per sigillare, in un nuovo assetto azionario, le volontà del fondatore di Luxottica – ha scritto Carlo Festa sul Sole 24 Ore –, pronto a girare alla moglie Nicoletta Zampillo – che non compariva nel libro soci della holding – il 25% di Delfin, e lasciare ai suoi 6 figli il restante 75% del capitale. Prima di questa operazione Delfin vedeva infatti il “patron” Leonardo Del Vecchio titolare dell’1,72% del capitale sociale in piena proprietà, ma con diritti di usufrutto sul cento per cento del capitale. La nuda proprietà era stata già ceduta negli anni passati in parti uguali (16,38%) ai sei figli: Claudio, Marisa e Paola nati dal primo matrimonio, Leonardo Maria, figlio della seconda moglie Nicoletta Zampillo (con cui l’imprenditore si è risposato ed è l’attuale moglie), e i figli della terza unione, Luca e Clemente”, si legge sul Sole 24 Ore.
Il controllo di Delfin è insomma “tutt’altro che semplice”, ha scritto Andrea Montanari su MF/Milano finanza, quotidiano diretto da Pierluigi Magnaschi: “Gli eredi non condividono la stessa linea gestionale e operativa, al punto che proprio per garantire un futuro al colosso degli occhiali, lo stesso patron dovette intervenire per rivedere la governance di Delfin, dove il figlio primogenito, Claudio, proprietario del brand di moda Brooks Brothers è di fatto equiparato ai cinque fratelli, mentre magari in cuor suo sperava in futuro di diventare il capo-azienda”.