Centinaia di voli cancellati oggi per lo sciopero di 24 ore dei lavoratori dell’Alitalia. Siamo ai minuti finali dell’ennesima trattativa per l’ennesimo salvataggio dell’ex compagnia di bandiera. Continui vertici tra le banche, i sindacati e l’esecutivo per trovare la soluzione per un’azienda che stenta a trovare la sua autosufficienza sul mercato dal 2000, anno del fallimento della trattativa con Klm per un matrimonio italolandese.
“Alitalia crepa, loro scioperano” è il titolo di apertura di Libero. Il quotidiano di Vittorio Feltri già in passato si è scagliato contro le attenzioni particolari che tutti i governi dedicano alla compagnia aerea e ai suoi lavoratori. Critico Feltri del resto era anche con Silvio Berlusconi quando nel 2009 bloccò la vendita a Air France e in nome e dell’italianità chiamò a raccolta la cordata di patrioti capitanata da Roberto Colaninno.
L’IDEA DI RATTAZZI
Su questa scelta della politica di non rendersi conto dell’impossibilità a proseguire una strategia “stand alone” torna Lupo Rattazzi. Il figlio di Susanna Agnelli e presidente-fondatore della piccola compagnia aerea Neos, non vede alternative al matrimonio con un Gig player come Lufthansa, ma avvisa che non è detto che i tedeschi siano disponibili a rilevare tutta l’attuale Alitalia.
OPERAZIONE DI SISTEMA?
La prospettiva di un nuovo commissariamento pilotato ad una vendita, come già avvenuto nel 2007 con il professor Augusto Fantozzi, sembra però piuttosto irrealistica, secondo molti addetti ai lavori. Il governo lavora sotto traccia di fatto a un’operazione di sistema con, da una parte, il coinvolgimento anche di Cassa Depositi e prestiti per un finanziamento di garanzia e magari anche di Assicurazioni Generali per trasformare in azioni il bond che ha sottoscritto (anche se finora dal colosso triestino il sì non è arrivato al governo), e dall’altra con il presidente in pectore Luigi Gubitosi per ammorbidire le misure sociali e quindi il numero degli esuberi, e dunque far pesare meno allo Stato il ricorso ad ammortizzatori sociali.
IL RUOLO DI GUBITOSI
L’ex manager Rai è ormai al comando della compagnia anche se ancora in attesa di ricevere l’investitura formale, già venerdì scorso, insieme con Luca di Montezemolo (che avvicenderà ) si è recato a Palazzo Chigi per un vertice con il premier Paolo Gentiloni e i ministri Pier Carlo Padoan, Carlo Calenda e Graziano Delrio. Assente invece l’amministratore delegato Cramer Ball sempre più isolato dopo l’annuncio del siluramento di James Hogan a giugno dalla guida di Etihad Airways.
LA TEMPISTICA DEI NEGOZIATI
Da domani riprenderanno i negoziati ad oltranza per giungere ad un accordo entro il 13: venerdì 14 è infatti il giorno previsto per far partire la complessa manovra finanziaria da 1,9 miliardi di euro. Sul tavolo ci sono i 2.037 esuberi previsti dal piano industriale di cui 1.338 lavoratori a tempo indeterminato, 558 a tempo determinato e 141 dipendenti della compagnia presso sedi all’estero.
IL DOSSIER MANUTENZIONE
Paradossale la situazione sulla manutenzione dove l’Alitalia intende cedere una parte della sua attività alla sua ex controllata Atitech di Napoli dove troverebbero riparo circa 314 lavoratori, che cambierebbero così solo datore di lavoro, mentre ne resterebbero esclusi, e quindi licenziati, circa 500.
IL NODO PILOTI E ASSISTENTI DI VOLO
Particolarmente caldo il fronte dei naviganti. Fuori dal conteggio degli esuberi infatti ci sono 400 tra piloti e assistenti di volo con contratti di solidarietà in scadenza ad agosto, difficilmente rinnovabili visto la prevista cura dimagrante sulla flotta. Inoltre la compagnia ai rimanenti intende tagliare lo stipendio di circa il 30 per cento.