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Tutti i dettagli sull’esplosione del gasdotto in Austria

incendio

Momentanea interruzione del flusso di importazioni di gas dalla Russia e stato di emergenza dichiarato dal ministero dello Sviluppo economico. Sono queste le prime conseguenze per l’Italia dell’incidente che si è verificato questa mattina in un impianto di distribuzione di gas a Baumgarten an der March, in Austria, al confine con la Slovacchia. La dinamica dell’incidente non è ancora chiara, ma almeno una persona è morta e si conterebbero, finora, 18 feriti.

LA DINAMICA DEI FATTI

Un’esplosione seguita da un incendio che ha causato danni significativi agli impianti è quanto si sa, al momento, sulla dinamica dell’incidente che si è veerificato in Austria, nell’impianto di distribuzione del gas a Baumgarten an der March. Il terminal di Baumgarten è il principale snodo per la distribuzione del gas che arriva in Austria dalla Russia e dalla Norvegia. Con una capacità di 40 miliardi di metri cubi, l’infrastruttura inaugurata nel 1959 è uno dei principali hug di gas in Europa centrale e serve anche il Nord Italia.

In base al Regolamento europeo e al Piano di emergenza nazionale, il ministero dello Sviluppo economico ha dichiarato lo stato di emergenza, come previsto in queste situazioni, essendo stata sospesa l’operatività del gasdotto che collega attraverso l’Austria il nodo di Baumgarten fino all’ingresso di Tarvisio della rete nazionale italiana. Ma la fornitura di gas ai consumatori italiani è assicurata, in quanto la mancata importazione viene coperta da una maggiore erogazione di gas dagli stoccaggi nazionali di gas in sotterraneo. Le forniture inoltre, ha spiegato Snam, potrebbero riprendere già nella giornata di oggi, se venissero confermate le prime indicazioni sull’assenza di danni alle infrastrutture di trasporto.

LE PAROLE DI DESCALZI (ENI)

“Il gas oggi – ha detto l’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi – ha vissuto un problema che è normale quando l’Italia, come l’Europa, fa dell’import tutto (il 90% l’Italia, il 70% l’Europa) ed è energia necessaria per produrre elettricità. È avvenuta questa fragilità che può essere sconfitta solo con la diversificazione, con Lng e pipeline”. L’ad di Eni ha inoltre sottolineato che il blocco potrebbe determinare anche un’aumento dei prezzi, anche se non è il caso di fare allarmismo. “Dipende da quanto durerà il problema Baungarten – ha spiegato ancora Descalzi – ma al di là di questo e al di là di trovare altro gas o usare gli stoccaggi che però ci servono a gennaio e a febbraio, i prezzi stanno già salendo. È uno scenario che porta a un aumento generalizzato dei prezzi”. Descalzi ha spiegato che il gas che arrivava dall’Austria “copre poco più del 30% del fabbisogno italiano. Noi di Eni siamo all’80% di questo 30%. Avremmo dovuto importare 57 milioni di metri cubi di gas. In parte lo prendiamo dagli stoccaggi, speriamo il meno possibile, e stiamo lavorando sul gas algerino e libico, sui grandi contratti e sul gas da comprare dal Nord che passa dalla Svizzera. Compensare 57 milioni di metri cubi non è facile. Oggi siamo bloccati, forze qualcosa arriverà domani”.

NESSUNO MORIRÀ DI FREDDO

“Nessuno morirà di freddo”. Con queste parole fonti da Mosca hanno commentato ad Askanews l’esplosione al terminal di gas di Baumgarten. “Lo dico alla luce delle scorte sulle quali Austria e Italia possono contare”, ha detto la fonte vicina ai dossier. “Molto dipende dalla parte austriaca, certamente. Hanno lasciato intendere che la riparazione sarà una questione di giorni e non di ore. Se è davvero così, non ci saranno problemi”.



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