“Il 2018 sarà un anno di consolidamento e il piano industriale fornirà le basi per una nuova crescita sostenibile”. Lo ha detto Alessandro Profumo, amministratore delegato di Leonardo, presentando agli analisti il piano industriale 2018-2022, che lascia presagire ancora qualche criticità per la società di Piazza Montegrappa, almeno fino al 2022, anno in cui è prevista una crescita a doppia cifra, tanto da far cedere al titolo il 7%, a quota 10,47 euro.
L’ANNO 2017 E LA NUOVA FASE
“Il 2017 – ha detto l’amministratore delegato – è stato un anno deludente: abbiamo avuto un mercato debole nel settore degli elicotteri. Ora vogliamo creare delle aspettative realistiche. Vogliamo riprenderci per accelerare il nostro percorso di crescita” ha proseguito, sottolineando che Leonardo sta entrando in una “nuova fase dove i nostri mercati di riferimento stanno crescendo del 6%”. E forse questa è una delle migliori notizie per il gruppo europeo dell’aerospazio e della difesa, che ha anche sofferto in questi anni di una congiuntura economica internazionale, caratterizzata da budget per la difesa in contrazione e di forti criticità in alcuni segmenti, in particolare l’ala rotante.
LE PROSPETTIVE DELLA DIVISIONE ELICOTTERI
Per il settore elicotteri, tuttavia il peggio sembra oramai alle spalle, almeno da un punto di vista strategico. “Sono state affrontate, con specifiche azioni mirate, le difficoltà temporanee – fa sapere Gian Piero Cutillo, responsabile della divisione elicotteri di Leonardo -, confermando la fiducia nei punti di forza che lo contraddistinguono”. “Gli elicotteri sono un business di eccellenza a livello internazionale con una solida strategia di prodotto – ha detto Cutillo – ci aspettiamo grandi risultati già nel breve periodo, visto che il mercato è in crescita e noi siamo ben posizionati, sia nel segmento civile sia in quello militare”. La divisione dispone di una gamma di prodotti “leader nei settori di riferimento, con quote crescenti nei segmenti di mercato più appetibili”. “Le difficoltà che hanno influito sulla performance del 2017 sono state chiaramente comprese e sono state intraprese azioni in termini di cambiamento dell’organizzazione, dei processi e delle persone. Sono presenti segnali positivi sui mercati ed è stato implementato un piano chiaro per ripristinare la redditività a doppia cifra nel 2020”. Fa sapere il responsabile.
I NUMERI DEL PIANO
A pesare sul giudizio degli investitori, le nuove previsioni, che vedono lato ordini, una stima di 11,3-11,7, contro i 12 miliardi annunciati a novembre scorso, a causa delle tempistiche legate alla finalizzazione di un contratto di export per il C27J. Per quest’anno il gruppo stima di raggiungere ricavi nel range di 11,5-12 miliardi di euro e un ebita di 1,075-1,125 miliardi. Il flusso di cassa operativo è atteso a circa 100 milioni, mentre l’indebitamento netto di gruppo è stimato in circa 2,6 miliardi di euro. Il mercato è ancora a tratti instabile, ma sottolinea Profumo, “abbiamo un business di qualità e sappiamo di poter fare bene”. Tra le insidie attuali indicate dal numero uno, “instabilità politica e segni poco chiari di ripresa economica”, in uno scenario “cangiante”. “Abbiamo un portafoglio abbastanza forte per affrontare queste sfide – dice Profumo – dobbiamo essere più efficienti, ma le opportunità ci sono e possono essere colte”. Nei prossimi cinque anni Leonardo punta a una crescita media annua dell’ebita dell’8-10%.
CRESCITA SOSTENIBILE
Le prospettive nei mercati di riferimento di Leonardo sono generalmente positive, in particolare per quanto concerne l’export verso mercati internazionali, permettendo di guardare con fiducia alle opportunità esistenti per i propri core business. Negli ultimi anni sono stati conseguiti molti risultati verso la costruzione di un modello One Company operativo ed efficace. Ma “è necessaria una accelerazione per garantire la sostenibilità del business nel medio-lungo periodo, sfruttando, rafforzando la struttura aziendale e migliorando l’approccio commerciale.
“Dopo un 2017 sfidante in cui abbiamo resettato le attese, con questo piano intendiamo riportare Leonardo a un percorso di crescita sostenibile nel lungo periodo – ha aggiunto Profumo – abbiamo un mercato di riferimento con interessanti profili di crescita, stiamo mettendo in atto una nuova strategia commerciale, possiamo contare su un solido portafoglio ordini e possiamo investire per la crescita, migliorando ulteriormente i nostri prodotti eccellenti e concentrandoci sulle tecnologie-chiave”.
ELETTRONICA PER LA DIFESA E AVIAZIONE
Per quanto riguarda il settore elettronica per la difesa e aeronautica, tra quelli chiave indicati dall’azienda, Profumo ha spiegato che la prima è un “grandissimo settore”, sottolineandone l’importanza specie nel militare, attraverso la produzione di radar, segmento questo dove Leonardo “vuole continuare a fornire soluzioni chiave”. “Stiamo consolidando il nostro posizionamento grazie ai radar per la sorveglianza e ai sistemi per la comunicazione”, ha detto Profumo, anche “attraverso collaborazioni internazionali”. Per l’aeronautica, l’amministratore delegato ha ricordato la partecipazione di Leonardo a programmi internazionali come Eurofighter e l’F-35. Profumo ha parlato anche di aviazione civile, dove è stimata una crescita tra il 3 e il 7%. Previsioni rosee anche nel settore militare, soprattutto grazie agli investimenti di Stati Uniti e Regno Unito. Anche l’area Asia-Pacifico presenta “opportunità di sviluppo”. Per soddisfare queste esigenze Leonardo punta a un allargamento del budget dell’azienda del 4,3% nel settore aerospazio.
LEONARDO 2.0
Il Piano Industriale 2018-2022 si basa su un percorso di trasformazione che sarà articolato e implementato sulle seguenti aree: ottimizzazione del modello operativo (Leonardo 2.0) attraverso una struttura organizzativa centrale in grado di supportare con efficacia l’azione dei business e di condividere e generare best practice, un’identità più forte ed una gestione delle risorse più integrata; approccio al cliente più efficace, attraverso una forte spinta allo sviluppo commerciale internazionale, un processo di customer support e di presidio dei clienti strutturato e cross-business e una governance efficace dell’innovazione tecnologica; investimenti mirati a supportare la crescita, focalizzati su prodotti e tecnologie chiave e sullo sviluppo della rete commerciale; una maggiore focalizzazione sui costi attraverso un programma di cost transformation pervasivo e trasversale a tutto il gruppo, con l’obiettivo di migliorare la competitività dei prodotti e investire nella crescita; razionalizzazione del portafoglio prodotti con focus sull’allocazione di risorse sui business core, anche attraverso partnership.