Perché il dibattito pubblico sulle grandi opere è un'occasione per l'Italia - Formiche.net Skip to main content

Perché il dibattito pubblico sulle grandi opere è un’occasione per l’Italia

Il dibattito pubblico sulle grandi opere serve eccome. Purché se ne faccia un buon uso. Alla vigilia del convegno di Torino sulla norma in dirittura d’arrivo per il confronto preliminare sulle infrastrutture, il commissario del Terzo Valico (il maxi-tunnel ferroviario sotto l’Appennino Settentrionale, costo 6,2 miliardi), Iolanda Romano spiega a Formiche.net il suo personalissimo punto di vista.

“Il decreto in arrivo sul dibattito pubblico è una grande occasione per l’Italia. Perché mette direttamente a confronto tutte le parti interessate, in una fase preliminare, molto prima della realizzazione dell’opera”. C’è un ma, però. “Quello a cui bisogna fare attenzione è la sua attuazione. Da occasione di confronto per superare le divisioni non deve diventare semplice adempimento burocratico. Così si rischia di vanificare il tutto, di perdere tempo. Il periodo del dibattito è relativamente breve, 4 mesi. Ma se c’è un atteggiamento propositivo allora la cosa funziona, altrimenti no”, dice il commissario al Terzo Valico.

Che allontana lo spettro di un cavillo burocratico in più. “Non vedo i rischi di assemblee o dibattiti inconcludenti. Perchè in fin dei conti è un’occasione di ascolto. E spesso proprio questo manca in un Paese dove è complicato a volte confrontarsi con le realtà locali sulle grandi opere. Lo stesso convegno di Torino vuole essere questo, visto che ci saranno anche dei sindaci dei comuni adiacenti il Terzo Valico. Un dibattito pubblico”.

Però, nonostante i lavori procedano e la messa a regime della galleria sia prevista per il 2022, tra meno di un mese si vota. E il candidato a Cinque Stelle, Luigi Di Maio, ha già detto la sua. “Il Terzo Valico va messo da parte e va preferito il potenziamento della linea ferroviaria esistente Genova-Milano”. Il commissario che ne pensa? “Non entro in queste vicende di campagna elettorale. Ognuno può dire quello che vuole. Però un conto è la politica un conto è la realtà. Bloccare l’opera avrebbe i suoi costi e qualcuno dovrebbe tappare i buchi già scavati”.


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