“Con equilibrio, nella direzione giusta” è lo slogan che segnerà i lavori del XVII Congresso nazionale della Uil, convocati a Roma dal 21 al 23 giugno presso la “Nuvola di Fuskas” al quartiere Eur.
RINNOVARE I CONTRATTI E RIDURRE IL PESO FISCALE
Secondo Carmelo Barbagallo, (in foto), leader della suddetta confederazione sindacale, “la crescita della ricchezza nazionale è anche merito della ripresa del potere d’acquisto per i lavoratori. Questo potere cresce rinnovando i contratti e riducendo il peso del fisco su salari e pensioni”.
UN’IDEA DI INDUSTRIA
Un Paese come il nostro per crescere ha soprattutto bisogno di un’idea larga di industria. Tocca a tutte le parti che “fanno sistema”, oltre al sindacato, determinare le scelte equilibrate che avranno effetti sull’economia reale.
FARE INVESTIMENTI PUBBLICI E PRIVATI
Il ministro Carlo Calenda crede fermamente che la crescita sia possibile: “Quello che occorre – spiega il titolare del dicastero dello Sviluppo economico – è un piano centrato fortemente sugli investimenti sia pubblici che privati. Valorizzare da un lato le infrastrutture materiali e fisiche e dall’altro quelle tecnologiche e immateriali, essenziali per gestire la transizione che sta riguardando la manifattura Industria 4.0 ha rimesso in moto gli investimenti privati, mentre quelli pubblici faticano.Su questo aspetto stiamo studiando un veicolo per la cartolarizzazione dei crediti vantati nei confronti della Pubblica amministrazione. Si può riattivare un ciclo di investimenti ragionando su spazi maggiori di risorse dal bilancio europeo. Nel prossimo futuro può essere più praticabile puntare sul potenziamento del piano Junker e comunque su strumenti e facilità assimilabili al concetto di eurobond”.
SELEZIONARE LE POLITICHE FISCALI
Ma anche l’applicazione della leva fiscale può rivelarsi determinante. “Dal punto di vista fiscale – sottolinea Enrico Cisnetto, giornalista economico – abbiamo bisogno di politiche selettive dal lato dell’offerta,che possano sostenere ma soprattutto allargare la parte evoluta del nostro capitalismo,oggi troppo circoscritta, che corre, se non addirittura vola, e vanta tassi di produttività di livello europeo e atlantico, perché ha puntato tutto sul l’innovazione di processo e di prodotto, sulle tecnologie digitali e sull’internalizzazione del proprio business”.
PIÙ PROPAGANDA CHE PROPOSTE
Siamo nel pieno della campagna elettorale, ma dal dibattito delle forze politiche che si fronteggiano emerge più la propaganda di parte che proposte equilibrate. Fra i grandi assenti di questa sgangherata competizione manca fortemente il tema dell’industria. Non è cosa da poco per un Paese che è il settimo produttore manifatturiero al mondo e il secondo in Europa. Ma non è tutto.
SENZA ALCUN VINCITORE
“Fra pochi giorni – avverte l’ex premier Romano Prodi – i cittadini italiani saranno chiamati alle urne ed è impressionante constatare come la maggioranza degli analisti politici ritenga assai probabile che non solo ci sarà alcun vincitore ma che l’impasse sarà tale per cui si dovrà ricorrere a nuove elezioni con le conseguenze economiche e politiche che tutti possiamo immaginare”.
L’INTERESSE DEI FIGLI
Se questo è il quadro di prospettiva, occorre, ora più che mai, puntare su obiettivi possibili, anziché decantare i libri dei sogni. “Le decisioni importanti della vita – ribadisce l’economista Jacques Attali – si prendono nell’interesse dei figli; l’economia è positiva solo quando va a beneficio delle generazioni future, oltre che della nostra”.
IL SOGNO CHE È PROGETTO
E se anche le cose dell’economia, o della vita in genere, non dovessero volgere al meglio, è bene tenere sempre a mente un monito che un docente ha rivolto ai suoi studenti: “Nel vostro cuore e nel vostro sentimento – ha scritto Umberto Galimberti – c’è ancora un sogno che è un progetto, un’illusione non ancora delusa, una finzione che non inganno, ma una prefigurazione di un mondo diverso da quello che vi è stato consegnato”.
È quella la direzione che va presa col giusto equilibrio.