Mentre Ankara dice ufficialmente che l’atollo greco di Imia “è sotto la nostra giurisdizione”, infrangendo di fatto il Trattato di Losanna, dall’Ue arriva il report peggiore della storia nei confronti della Turchia, quanto a passi avanti sui vari dossier aperti. Le macerie del vertice di Varna, i mancati progressi del regime di Erdogan, le provocazioni turche contro la Grecia e l’infiltrazione di agenti di Ankara nei siti dove gli Usa stanno impiantando le nuove basi hanno contribuito a questo scenario.
QUI UE
Nella plenaria di Strasburgo, alla presenza del Presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker e di Lady Pesc Federica Mogherini, ecco il particolare e atteso riferimento alle tensioni nel Mar Egeo e Mediterraneo orientale, alla preoccupazione del Consiglio europeo per la detenzione dei due militari greci e cittadini dell’Ue nel carcere di Adrianupoli, allo stato comatoso della giustizia.
Nella sua relazione, la Commissione osserva che la Turchia si sta allontanando dai valori europei, restringendo i diritti e le libertà fondamentali e ostacolando seriamente la libertà di espressione. Allo stesso tempo, la relazione stimola l’indipendenza della magistratura e invita Ankara a invertire questa tendenza negativa. L’Ue parla apertamente di “applicazione selettiva e arbitraria della legge, con particolare riguardo alla sicurezza nazionale e alla lotta contro il terrorismo”.
Dal tentato colpo di stato del 15 luglio 2016 Ankara ha effettuato licenziamenti, arresti (oltre 150mila tra militari, giornalisti, magistrati e cittadini). A ciò si aggiungano i rilievi sul referendum del 2017 per modificare la Costituzione, che da un lato ha limitato la funzione del Parlamento, e dall’altro ha esponenzialmente rafforzato quella del presidente.
Il commissario agli esteri dell’Ue, Federica Mogherini, ha detto da Strasburgo a margine della pubblicazione della relazione che l’Unione europea non intende aprire nuovi capitoli nei negoziati di adesione della Turchia.
La relazione della Commissione fa particolare riferimento alle tensioni nel Mediterraneo orientale e del Mar Egeo, sottolineando che “non favorisce relazioni di buon vicinato e mina la stabilità e la sicurezza regionale”. In particolare afferma che “le relazioni bilaterali con vari Stati membri si sono deteriorate, con una retorica a volte aggressiva e inaccettabile”. Il riferimento è alle azioni illegali della Turchia nel Mediterraneo orientale e del Mar Egeo in violazione del diritto e dei trattati. Due i casi più spinosi: la detenzione di due cittadini comunitari in Turchia, i due militari greci, e le pretese turche sugli atolli greci che sono garantiti dal Trattato di Losanna.
QUI ANKARA
Proprio il Trattato di Losanna del 1923 che ha definito i confini nell’Egeo è stato nuovamente attaccato dal governo turco. “Le rocce di Imia, le loro acque territoriali e lo spazio aereo è esclusivamente sotto la sovranità turca” ha dichiarato il ministro degli esteri Mevlüt Çavuşoğlu. E ha criticato anche Bruxelles: “E’ completamente sbagliato e inaccettabile che l’Ue sia arbitro o tribunale competente per prendere una decisione sulle controversie relative alla sovranità. Purtroppo la Commissione europea ha dimostrato che ancora una volta non è disposta a comprendere le difficoltà che stiamo attraversando. Anche se abbiamo spiegato più volte questi problemi la Commissione non ha potuto essere obiettiva ed equilibrata”.
Intanto il Consiglio per la sicurezza turco (Mgk) intende disporre la proroga dello stato di emergenza in vigore nel paese dal golpe farlocco del 2016 per altri tre mesi, ovvero fino alle ormai probabilissime elezioni anticipate di luglio. Il voto del parlamento turco sulla settima proroga dello stato di emergenza, previsto nei prossimi giorni, rappresenta solo una formalità.
QUI ATENE
La tensione tra Grecia e Turchia non accenna a diminuire. Due gli episodi caldi su cui le diplomazie faticano a trovare una ricomposizione.
Ieri l’elicottero Chinook sul quale volavano dall’isolotto di Ro a Rodi il premier Alexis Tsipras assieme all’ammiraglio capo delle forze armate greche Evangelos Apostolakis è stato infastidito da due F16 turchi come segno di ulteriore provocazione. Mai si erano spinti a tanto. I due caccia turchi che volavano ad un’altitudine di 10.000 piedi hanno chiesto al pilota greco, che in quel momento era a 1.500 piedi, di fornire i dettagli del volo.
Subito due Mirage greci si sono avvicinati all’area mettendo in fuga gli aerei di Ankara. Poco prima, dall’isola di Kastellorizo, Tsipras aveva assicurato che la Grecia difenderà i suoi principi e i suoi confini “in ogni modo possibile e non cederà un pollice di territorio”. Aggiungendo che “i nostri vicini non si comportano sempre in un modo che si addice ai buoni vicini”.
Infine secondo fonti militari dopo il caso di una spia turca individuata nei pressi della base militare greca di Salamina, intenta a scattare foto e a realizzare video, ne sarebbe stata individuata un’altra in uno di quei siti dove la Marina degli Usa, dopo il disimpegno dalla base turca di Incirlik, ha deciso di impiantare nuove basi logistiche per i propri mezzi. Vicino a Souda bay, nella parte occidentale dell’isola di Creta, c’è infatti la base per sommergibili ed un centro di formazione della Nato.
Lì gli americani incrementeranno i propri classe Ohio SSGN, battelli in grado di lanciare in Siria 154 missili Tomahawk.
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