Per vendicarsi dell’ingerenza informatica della Russia nelle elezioni statunitensi, e, inviare così, a Mosca, il messaggio che nuove azioni di questo genere non saranno tollerate, gli Stati Uniti dovrebbero prendere seriamente in considerazione l’ipotesi di sferrare un cyber attacco.
A perorare questa tesi non è un ‘pundit’ qualunque, ma John McCain, una delle voci più ascoltate oltreoceano quando si parla di difesa e sicurezza.
THE RESTLESS WAVE
Il parlamentare repubblicano, grintoso presidente della Commissione Forze Armate del Senato e veterano di guerra già candidato in passato nella corsa alla Casa Bianca, ha spiegato il suo pensiero in The Restless Wave (L’onda irrequieta), libro in uscita il 22 maggio ma del quale la stampa americana offre qualche anticipazione.
LE SANZIONI NON BASTANO
Mentre le complesse (e divisive) indagini sul Russiagate e sui presunti legami tra Mosca e il presidente Donald Trump sono ancora in corso, McCain scrive che sebbene le sanzioni e le restrizioni commerciali contro il Cremlino e gli oligarchi ad esso vicini siano buoni deterrenti, “per far sì che Putin rimpianga l’assalto alle fondamenta” della democrazia statunitense, ovvero “elezioni libere ed eque”, gli Usa dovrebbero “seriamente considerare una rappresaglia” condotta “con lo stesso tipo di armi che ha usato”, ovvero quelle digitali.
LA STRATEGIA DI MCCAIN
Ma cosa si dovrebbe colpire, di preciso? Washington, evidenzia a questo proposito il senatore, che ha criticato Trump proprio a causa di quello che considera un atteggiamento poco duro contro la Russia, “ha le capacità informatiche” necessarie per rendere pubblica “la portata epica della corruzione del suo regime o per mettere in imbarazzo Vladimir Putin in altri modi”.
GLI ALLARMI DELL’INTELLIGENCE
La denuncia di McCain fa rumore, ma, ricordano gli analisti, è d’altronde corroborata dai ripetuti allarmi dell’intelligence americana, che in un recente report sulle cosiddette ‘top global threats’ ha messo nero su bianco che continua “a vedere attività della Russia”, in particolare sui social media e in Rete. E che, anche nell’anno in corso, Mosca è considerata dai servizi segreti Usa, anche nel cyber spazio, come una delle principali minacce alla sicurezza nazionale.