Oltre la delusione di Prodi per la scelta della segretaria dem di candidarsi capolista alle europee c’è la rivincita di un ex segretario, Matteo Renzi, che ha scelto i social per criticare la decisione di Schlein, ricordando cosa successe nel passato. L’analisi di Andrea Cangini
Andrea Cangini
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Erdogan si schiera con Hamas nel silenzio della Nato. Il corsivo di Cangini
Erdoğan definisce i terroristi di Hamas dei “combattenti per la libertà” e ne riceverà a Istambul il capo dell’ufficio politico. Non solo ha islamizzato la Turchia, ma è il principale sostenitore di Putin, consentendo alle merci occidentali di aggirare le sanzioni a Mosca triangolando con i porti del suo Paese. Non si capisce però come possano i paesi dell’Alleanza atlantica, di cui la Turchia è un membro illustre, continuare a far finta di nulla. Il corsivo di Cangini
Draghi sferza i governi Ue come Mattarella sferzò i partiti politici italiani. Il commento di Cangini
È stato, quello odierno, un primo assaggio del discorso che Mario Draghi pronuncerà in giugno. Speriamo solo che i capi di Stato e di governo dell’Unione lo prendano sul serio più di quanto non abbiano fatto i capi dei partiti politici italiani con le parole di Sergio Mattarella e, prima di lui, di Giorgio Napolitano… Il commento di Andrea Cangini
I bias cognitivi degli anti israeliani. L'opinione di Cangini
I bias cognitivi sono una forma di distorsione sistematica della realtà. Un po’ quello che sta accadendo nella questione mediorientale: chi, per ragioni culturali, politiche o addirittura razziali, detesta Israele è oggi convinto che l’offensiva missilistica iraniana della scorsa notte sia largamente giustificata dall’attacco israeliano al “consolato” iraniano a Damasco del primo aprile. Chi lo pensa è evidentemente vittima di almeno due bias cognitivi che lo inducono a distorcere la realtà dei fatti. L’opinione di Cangini
Se Conte soffia il Tg3 al Pd. Il corsivo di Cangini
Per il capo grillino, che trattando con FdI è già riuscito a sottrarre agli amici-nemici del Pd e di Italia Viva la presidenza della commissione di Vigilanza sulla Rai, sarebbe un gran colpo dagli effetti pratici e soprattutto simbolici, ossia l’identificazione del Movimento 5 Stelle con quella Telekabul da sempre percepita come simbolo della sinistra-sinistra
Def, la linea della vaghezza. L'opinione di Cangini
Era chiaro sin da settembre che con le nuove regole di bilancio e con un Pil che arranca la manovra economia dell’anno successivo sarebbe stata problematica per l’Italia e potenzialmente deflagrante per la maggioranza di governo. Nasce da una complessità contabile largamente annunciata l’ambiguità del Documento di economia e finanza licenziato oggi dal Consiglio dei ministri
Conte, Schlein e il teatrino della politica pugliese. Il commento di Cangini
Tutti sapevano, tutti hanno fatto finta di nulla. Salvo poi, a scandalo conclamato, esibire mani pulite scaricando sul vicino di partito la responsabilità morale di un andazzo che da decenni costituisce una regola
Santanchè, quando la politica si affida alla magistratura. Il commento di Cangini
Capita sempre più spesso che le mozioni di sfiducia individuale siano “motivate” dall’iscrizione di questo o quel ministro nel registro degli indagati. Un istituto che, sussistendo nel nostro ordinamento la presunzione di innocenza, nasce a “garanzia” dell’imputato. Nella logica giustizialista, invece, è indice di colpevolezza, ed è su questa presunzione di colpevolezza che prendono corpo le richieste di sfiducia
La battaglia di Bernini per il futuro della democrazia. Il commento di Cangini
La battaglia del ministero dell’Università, marginalizzare i cattivi maestri e dare ai tanti don Abbondio in toga da Magnifico Rettore il coraggio che gli manca, è di estrema importanza. Un esempio per gli studenti, un servizio alla democrazia
Qual è lo scopo della lista di Bonino e Renzi? L'interrogativo di Cangini
La lista elettorale dedicata agli “Stati Uniti d’Europa” avrebbe senso se fosse il battesimo di una nuova formazione politica. Se, cioè, i capi dei rispettivi partitini fossero così generosi e lungimiranti da mettere sul piatto del progetto politico comune la propria testa, ovvero la propria leadership. Leadership spesso indiscutibili ed indiscusse. Ma non è così. Il commento di Andrea Cangini